Professione

Una tantum da 600 euro per autonomi liberi professionisti e collaboratori

L’indennità non concorrerà alla formazione del reddito. Assegno alle partite Iva attive al 23 febbraio 2020

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di Giorgio Pogliotti

Per arginare l’impatto negativo del coronavirus sul mondo produttivo sono destinati 5 miliardi all’estensione degli ammortizzatori sociali, con la reintroduzione su tutto il territorio nazionale della cassa in deroga anche per i lavoratori delle microimprese, coprendo settori come l’agricoltura. Per gli stagionali e i lavoratori che invece hanno cessato di lavorare (dall’agricoltura, allo spettacolo, al turismo) arriva un’indennità ad hoc di 600 euro, riconosciuta anche ad autonomi, liberi professionisti titolari di partita Iva e co.co.co iscritti alla gestione separata. L’insieme delle misure vale 10 miliardi.

La cassa in deroga, dunque, è estesa ai datori di lavoro del settore privato, compreso quello agricolo e della pesca, non coperti dagli ammortizzatori ordinari. Regioni e Province autonome, come conseguenza dell’emergenza coronavirus, possono concedere trattamenti di integrazione salariale per coprire la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa fino a 9 settimane (esclusi i datori di lavoro domestico) per i dipendenti già in forza al 23 febbraio 2020. Sono previste procedure semplificate in deroga ai limiti della normativa vigente, per esempio escludendo il versamento del contributo addizionale. L’altro strumento rafforzato è il fondo di integrazione salariale, con l’assegno ordinario esteso alle aziende che occupano in media da 5 e 15 dipendenti, e una deroga al limite di utilizzo (fino a 9 settimane). Per la cassa integrazione ordinaria viene introdotta la causale «emergenza Covid-19» che assicura procedure d’accesso semplificate, il periodo concesso (fino a nove settimane) non viene conteggiato per i limiti di durata e viene neutralizzato per successive richieste. Le aziende che hanno già in corso la cassa integrazione straordinaria, possono presentare domanda di trattamento ordinario per un massimo di nove settimane, ed essere dispensate dal versamento dei contributi addizionali, utilizzando le procedure semplificate.

Nella bozza del decreto legge - atteso in Consiglio dei ministri la mattina di lunedì 16 marzo - i genitori lavoratori dipendenti del privato, gli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata e gli autonomi alle prese con la chiusura delle scuole, con figli di età fino a 12 anni possono fruire fino a 15 giorni di uno specifico congedo al 50% della retribuzione(per chi ha figli tra 12 e 16 anni non c’è alcuna indennità). In alternativa si può chiedere un bonus per i servizi di baby-sitting per un massimo di 600 euro, erogato con il libretto famiglia (mille euro per il personale sanitario che non opta per i congedi speciali della Pa). Inoltre anche per i lavoratori del privato viene equiparato il periodo trascorso in quarantena per covid-19, ai periodi di malattia, ai fini del trattamento economico. Ai lavoratori dipendenti con un reddito fino a 40mila euro è riconosciuto un premio di 100 euro, per il mese di marzo da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro (nella busta paga di aprile).

A liberi professionisti con partita Iva (allo scorso 23 febbraio), ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla Gestione separata, agli autonomi delle gestioni Ago è riconosciuta un’indennità di 600 euro, che non concorre alla formazione del reddito. La stessa indennità va ai dipendenti stagionali del turismo, degli stabilimenti termali che hanno perso il lavoro tra gennaio 2019 e l’entrata in vigore del Dl, agli operai agricoli, e ai lavoratori iscritti al fondo pensioni dello spettacolo con reddito entro i 50mila euro. Per gli autonomi c’è anche la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Infine, sono sospesi per due mesi gli obblighi per i percettori del reddito di cittadinanza, le misure di condizionalità e le convocazioni nei centri per l’impiego.

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