Versamenti Iva, «tengono» le soglie di non punibilità
La riforma dei reati tributari passa un primo test in sede europea. Per l’ avvocato generale della Corte Ue , infatti, la disciplina in materia di Iva non evidenzia profili di contrasto con la disciplina comunitaria. In particolare, regge l’istituzione di una soglia pecuniaria più elevata per l’imposta sul valore aggiunto rispetto a quella stabilita per la ritenuta. E poi, l’obbligo comunitario di stabilire sanzioni effettive, dissuasive e proporzionate per assicurare una corretta riscossione Iva, non è di ostacolo a una normativa nazionale, come quella italiana, che, pur prevedendo un sistema di sanzioni amministrative, esenta le persone fisiche responsabili per l’assolvimento di obblighi tributari:
– da responsabilità penale e amministrativa per l’omesso versamento dell’Iva correttamente dichiarata entro il termine stabilito dalla legge in relazione agli importi pari a tre o cinque volte la soglia minima di 50.000 euro stabilita dalla Convenzione sulla tutela degli interessi finanziari;
– da responsabilità penale se l’ente per il quale esse operano ha pagato tardivamente l’Iva dovuta, oltre agli interessi e gli importi delle sanzioni amministrative irrogate, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento in primo grado.
Il 770 semplificato ai tempi supplementari. In attesa di superare l’ostacolo sul visto per i crediti elevati
di Fabio Giordano, Comitato tecnico AssoSoftware