Finanza

Via libera agli incentivi del Pnrr sul biometano

di Paola Ficco

È entrato in vigore mercoledì 18 gennaio il decreto direttoriale 13/2023 con il quale il Direttore generale della Dg incentivi energia del ministero dell’Ambiente ha varato le regole applicative degli incentivi per la produzione di biometano anche da rifiuti e immesso nella rete del gas naturale. Il decreto attua le disposizioni incentivanti previste per il biometano dal Dm 340/2022 e vale sui fondi Pnrr per la misura “Sviluppo del biometano secondo criteri per promuovere l’economia circolare” (Missione 2, componente 2, investimento 1.4).

L’obiettivo è raggiungere, entro il 31 dicembre 2023, una produzione aggiuntiva di biometano pari ad almeno 0,6 miliardi di metri cubi e di almeno 2,3 miliardi entro il 30 giugno 2026. La misura è sostenuta con 1,73 miliardi di euro da impiegare nella realizzazione di nuove strutture per produrre biometano e riconvertire e migliorare l’efficienza di impianti di biogas agricoli esistenti per ottenere biometano da utilizzare nei trasporti, nell’industria e per il riscaldamento. Il tutto nel rispetto del principio di «non arrecare un danno significativo» (Dnsh - «Do no significant harm») e dei pertinenti requisiti di cui all’allegato VI, nota 8, Regolamento Ue 2021/241.

A tal fine, il biometano deve essere conforme ai criteri della direttiva 2018/2001 sulle energie rinnovabili (direttiva Red II). Il ponderoso allegato 1 al Dd 13/2023 in esame contiene tutte le regole necessarie per accedere all’erogazione dei fondi per impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione. Si tratta di un contributo in conto capitale (calcolato sulle spese ammissibili per un massimo del 40% dell’investimento sostenuto) e di una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per 15 anni.

Gli incentivi sono assegnati tramite procedure competitive pubbliche (aste a ribasso) e le domande per partecipare a questa prima asta vanno presentate dalle 12 del 30 gennaio fino alle 12 del 31 marzo 2023, previa registrazione del richiedente sul sito del Gse nella sezione “Area Clienti” (https://areaclienti.gse.it/). Solo dopo, si potrà richiedere l’accesso al portale informatico. La graduatoria sarà pubblicata entro 90 giorni dalla data di chiusura del bando.

L’allegato ricorda la differenza tra biogas e biometano, dove il biogas è il combustibile gassoso da digestione anaerobica di biomasse, inclusi i gas di depurazione di acque reflue urbane ed escluso il gas di discarica. Il biometano, invece, è il combustibile gassoso da purificazione del biogas, idoneo per l’immissione nella rete del gas naturale. Sono esclusi i combustibili gassosi prodotti con processi di metanazione dell’idrogeno e anidride carbonica e di gassificazione delle biomasse (ad esempio, syngas).

È alimentato da rifiuti organici l’impianto di produzione e uso di biogas che usa la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu) e i rifiuti ricadenti tra queste tipologie: frazione di biomassa corrispondente ai rifiuti urbani non differenziati, ma non a quelli domestici non separati soggetti a riciclaggio; rifiuto organico da raccolta domestica e soggetto a raccolta differenziata; frazione di biomassa corrispondente ai rifiuti industriali non idonei all’uso nella catena alimentare umana o animale, incluso materiale da commercio al dettaglio e all’ingrosso e dall’industria agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura (tranne olio da cucina usato e grassi animali categorie 1 e 2, regolamento Ce 1069/2009); concime animale e fanghi di depurazione.


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