Controlli e liti

Videoudienza solo per il 20% delle liti fiscali a inizio 2021

Il rapporto gennaio-marzo del Mef: crollo dei ricorsi del 48,7% rispetto allo stesso periodo del 2020

di Ivan Cimmarusti

Partenza fiacca per la videoudienza tributaria. Nei primi tre mesi del 2021 - in coincidenza con la sua reale attuazione nelle Commissioni tributarie italiane – si sono svolte in modalità da remoto solo il 19,8% delle controversie totali, pari a 14.046 trattazioni.

A rendere noto il primo bilancio dell’udienza a distanza, disciplinata dall’articolo 16, comma 4, del Dl 119/2018, è il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, con il dossier sullo stato del contenzioso fiscale nel periodo gennaio-marzo 2021.

Dati alla mano, dunque, almeno in una fase preliminare la videoudienza è stata in larga parte disattesa dai giudici tributari, pur essendo in atto una grave fase emergenziale dovuta al diffondersi della pandema da Covid-19. Solo 53 udienze, invece, sono state rinviate per problemi legati al mancato o insufficiente collegamento.

C’è da dire che già nel mese di marzo il Mef ha riscontrato un incremento di trattazioni online, tanto che hanno rappresentato circa il 24% del totale delle cause, «a dimostrazione – si legge nel rapporto – del graduale aumento dell’utilizzo della modalità telematica».

Delle controversie discusse da remoto, l’83,2% si è tenuto in pubblica udienza, mentre il restante 16,8% si è svolto in camera di consiglio. L’area geografica che registra la maggior percentuale di udienze svolte online è il Nord-Est, con il 43,8%, seguito dal Nord-Ovest (27,2%), dal Sud (20,2%), dal Centro (18,8%) e dalle Isole (7,3%).

I primi tre mesi del 2021 segnano anche un -48,7% di ricorsi tributari rispetto al 2020. La flessione - in linea con la generale diminuzione che si registra negli ultimi anni – è dovuta soprattutto agli effetti del Covid: la sospensione delle notifiche, infatti, ha portato a un crollo ricorsi.

Nel dettaglio, i ricorsi presentati nelle Commissioni tributarie provinciali (Ctp) sono stati 14.630, in diminuzione del 58,85%; le definizioni, 39.240, hanno registrato un aumento del 32,42%. Nelle Commissioni tributarie regionali (Ctr), gli appelli giunti nel medesimo periodo, 10.414, sono risultate in calo del 21,85%; le definizioni, 17.412 provvedimenti, sono aumentate del 57,15%.

Nelle Ctp la quota di giudizi completamente favorevoli all’ente impositore si è attestata al 50%, per un valore complessivo di 1 miliardo 779 milioni di euro, mentre quella dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 27%, per un valore di 349 milioni. Con giudizi intermedi si è concluso il 10%, per un valore complessivo di 348 milioni.

Nelle Ctr i giudizi completamente favorevoli all’ente impositore sono stati del 47%, per un valore di 1 miliardo 224 milioni di euro, mentre i giudizi positivi nei confronti del contribuente sono stati il 30%, per 647 milioni. Le controversie concluse con giudizi intermedi rappresentano circa il 7%, per un valore di 260 milioni.

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