L'esperto rispondeAdempimenti

Visto di conformità, chi lo rilascia quando intervengono altri soggetti

La risposta è stata data dall’Agenzia delle Entrate al quesito posto dagli esperti e lettori del Sole 24 Ore nel corso di Telefisco 2020

di Melania Navarra (divisione Servizi - Agenzia delle Entrate)

La domanda

Con la risoluzione 99/E del 29 novembre 2019 è stato chiarito che per la regolarità del visto di conformità è necessario che il soggetto che appone il visto deve predisporre e trasmettere la dichiarazione.
La stessa risoluzione ha poi chiarito che, con riferimento alle condotte già poste in essere, gli uffici competenti valuteranno caso per caso la sussistenza dei presupposti per l’applicazione del comma 3 dell’articolo 10 della legge 212 del 27 luglio 2000, e del comma 2 dell’articolo 6 del decreto legislativo 472 del 18 dicembre 1997, secondo cui «Non è punibile l’autore della violazione quando essa è determinata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono, nonché da indeterminatezza … dei modelli per la dichiarazione …».Al riguardo, si chiede di conoscere la corretta procedura da seguire:1 - in presenza di visto di conformità apposto da un professionista in caso di dichiarazioni e scritture contabili predisposte e tenute dal contribuente;
2 - in presenza di visto di conformità rilasciato da un Raf di un Caf impresa su dichiarazioni predisposte da una o più società di servizi partecipate a maggioranza dalle stesse organizzazioni di categoria socie del Caf.

Con riferimento al primo quesito, si fa presente che l’articolo articolo 23 del decreto del ministro delle Finanze del 31 maggio 1999 prevede che:

i professionisti rilasciano il visto di conformità se hanno predisposto le dichiarazioni e tenuto le relative scritture contabili;

le dichiarazioni e le scritture contabili si intendono predisposte e tenute dal professionista, anche quando sono predisposte e tenute direttamente dallo stesso contribuente o da una società di servizi di cui uno o più professionisti posseggono la maggioranza assoluta del capitale sociale, a condizione che tali attività siano effettuate sotto il diretto controllo e la responsabilità dello stesso professionista.

Dalla formulazione della norma emerge che in caso di apposizione del visto di conformità, le dichiarazioni e le scritture contabili possono essere trasmesse e tenute dal contribuente e, in questo caso, si intendono trasmesse e tenute dal professionista che ha apposto il visto a condizione che tali attività siano effettuate sotto il diretto controllo e la responsabilità dello stesso professionista.

Coerentemente con questa impostazione, nei modelli di dichiarazione occorre indicare nella casella «Soggetto che ha predisposto la dichiarazione» i seguenti codici:

il codice 1 se la dichiarazione è stata predisposta dal contribuente;

il codice 2 se la dichiarazione è stata predisposta dal professionista che effettua l’invio.

Con riferimento al secondo quesito, si fa presente che l’articolo articolo 12 del decreto del ministro delle Finanze del 31 maggio 1999 prevede che:

«il responsabile dell’assistenza fiscale rilascia il visto di conformità di cui all’articolo 2, se le dichiarazioni e le scritture contabili sono state predisposte e tenute dal Caf».

«Le dichiarazioni e le scritture contabili si intendono predisposte e tenute dal Caf anche quando sono predisposte e tenute direttamente dallo stesso contribuente o da una società di servizi di cui all’articolo 11, comma 1, a condizione che tali attività siano effettuate sotto il diretto controllo e la responsabilità del Caf».

L’articolo 11, comma 1, del citato decreto 164 del 1999 dispone che per lo svolgimento dell’attività di assistenza fiscale, il Caf può avvalersi di una società di servizi il cui capitale sociale sia posseduto, a maggioranza assoluta, dalle associazioni o dalle organizzazioni che hanno costituito il Caf o dalle organizzazioni territoriali di quelle che hanno costituito i Caf, ovvero sia posseduto interamente dagli associati alle predette associazioni e organizzazioni.

Dalla formulazione della norma emerge che, in caso di apposizione del visto di conformità, le dichiarazioni e le scritture contabili possono essere trasmesse e tenute da una società di servizi e, in questo caso, si intendono trasmesse e tenute dal Caf a condizione che tali attività siano effettuate sotto il diretto controllo e la responsabilità dello stesso Caf.

Pertanto, è corretto che il visto di conformità sia rilasciato da un Raf di un Caf impresa su dichiarazioni predisposte e trasmesse telematicamente da una o più società di servizi partecipate a maggioranza dalle stesse Organizzazioni di categoria socie del Caf.

La risposta è stata data dall’Agenzia delle Entrate al quesito posto dagli esperti e lettori del Sole 24 Ore nel corso di Telefisco 2020. Per informazioni sul convegno annuale www.telefisco.ilsole24ore.com

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