Come fare perControlli e liti

Partite Iva apri e chiudi, controlli mirati delle Entrate

di Lorenzo Lodoli

  • Quando Dal 16 maggio 2023

  • Cosa scade Analisi rischi e controlli su nuove partite Iva

  • Per chi Soggetto richiedente nuova partita Iva

  • Come adempiere Contradditorio con Ufficio

1In sintesi

Con il provvedimento 156803 del 16 maggio scorso il direttore dell’agenzia delle Entrate, ha definito criteri, modalità e termini di attuazione dell’ulteriore tipologia di controllo e di analisi del rischio, che è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2023, ai fini della verifica dei dati forniti per il rilascio di nuove partite Iva.

Ricordiamo, infatti, che con i commi 148 e ss dell’articolo 1 della legge 197/2022 erano state introdotte alcune disposizioni all’articolo 35, comma 15-bis del Dpr 633/1972, inserendo i commi 15-bis.1 e 15-bis.2 per il rafforzamento dei controlli conseguenti all’attribuzione del numero di partita Iva agli esercenti attività d’impresa, arte o professione attribuendo all’agenzia delle Entrate il compito di effettuare specifiche analisi del rischio ad esito delle quali l’Ufficio può invitare il contribuente a comparire.

Per la piena efficacia della nuova disciplina, era necessario che fosse emanato un provvedimento attuativo da parte del direttore dell’agenzia delle Entrate, con il quale appunto definire i criteri, le modalità e i termini di applicazione della norma.

Il provvedimento prevede che, in caso di individuazione di elementi di rischio, l’agenzia dell’Entrate possa invitare il richiedente a presentarsi per fornire le dovute spiegazioni.

Il contribuente se non ottempera all’invito dell’ufficio o non fornisce gli elementi ed i chiarimenti richiesti rischia di ricevere la notifica da parte dell’Ufficio del provvedimento di cessazione della partita Iva.

Il soggetto eventualmente colpito dalla cessazione può chiedere, ai sensi del comma 15.bis2, l’apertura di una nuova partita Iva previo rilascio di polizza fideiussoria o fideiussione bancaria per la durata di tre anni dalla data del rilascio e per un importo non inferiore a 50mila euro.

2I soggetti a cui si rivolgono i controlli

Il provvedimento prevede che i soggetti coinvolti sono tutti coloro i quali richiedono una nuova partita Iva.In particolare i controlli preventivi sono effettuati sulle partite Iva di nuova attribuzione, che presentano elementi di rischio, come l’inadempimento ricorrente degli obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte in combinazione a brevi cicli di vita o periodi transitori di operatività.

Contrariamente al tenore dell’articolo 35 comma 15-bis.1, che si riferisce al rilascio di “nuove partite Iva”, nel provvedimento viene specificato che sono comprese nell’ambito dei controlli anche le partite Iva già esistenti che presentano le medesime condizioni di rischio elencate per le nuove e riprendono ad operare dopo un periodo di inattività.

Pertanto i soggetti coinvolti dai possibili controlli previsti dal provvedimento del 16 maggio 2023 delle Entrate possono essere i più vari:
• titolare di ditta individuale;
• lavoratore autonomo;
• rappresentante legale di società, associazione o ente, con o senza personalità giuridica.

3Come funzionano i controlli dell’Agenzia

I controlli dell’agenzia delle Entrate si sviluppano attraverso due differenti fasi.

In primo luogo l’Agenzia recupera ed analizza i dati e delle informazioni disponibili nelle banche dati, pubbliche e private, o da segnalazioni provenienti da altri enti.

Il provvedimento specifica che la valutazione del rischio riguarda gli elementi connessi ai seguenti fattori di rischio:
• criticità nel profilo economico e fiscale del soggetto e la mancanza dei requisiti di imprenditorialità del richiedente nonché di professionale e abituale svolgimento dell’attività;
• criticità collegate alla tipologia e alle modalità di svolgimento dell’attività avendo riguardo ad anomalie economico e contabili nell’esercizio dell’attività e sistematiche condotte evasive;
• criticità collegate alle incongruenze relative alla posizione fiscale del soggetto titolare della partita Iva, per il quale emergano gravi o cicliche violazioni delle norme tributarie.

Sulla base dell’analisi congiunta dei dati, l’agenzia dell’Entrate invita ai sensi dell’articolo 32 del Dpr 600/1973 il contribuente titolare della partita Iva a presentarsi presso l’ufficio competente per discutere della propria posizione.

L’invito a comparire indicherà, al proprio interno, la data dell’incontro e l’indicazione degli elementi di rischio e di pericolosità fiscale riscontrati dall’agenzia dell’Entrate nella fase di valutazione. Inoltre, offre la possibilità al richiedente di fornire chiarimenti ed esibire la documentazione al fine di dimostrare l’assenza dei profili di rischio individuati dall’ufficio.

Le conseguenze e gli effetti dei controlliIl soggetto invitato, presentando all’Ufficio “documentazione idonea”, può attestare l’assenza dei profili di rischio che gli erano stati contestati.Qualora invece il contribuente non si presenti all’invito dell’ufficio o non fornisca elementi idonei a dimostrare l’insussistenza dei profili di rischio, l’agenzia dell’Entrate procede con la notifica del provvedimento di cessazione della partita Iva.

Il titolare della partita Iva rischia quindi la cessazione, che avrà effetto dalla data di registrazione in Anagrafe tributaria della notifica del provvedimento. In questo modo, la partita Iva risulterà esclusa in anagrafe tributaria e ciascun operatore potrà controllare se nei confronti del proprio fornitore e/o cliente «sia stato emesso un provvedimento di cessazione della partita Iva ai sensi dei citati commi, al fine di evitare il coinvolgimento, anche indiretto, in meccanismi evasivi o fraudolenti».

È altresì prevista una sanzione amministrativa di 3mila euro da pagare in contemporanea al provvedimento di cessazione della partita Iva, in base all’articolo 1, comma 149, della legge di Bilancio citata. In tali ipotesi il contribuente che volesse richiedere l’attribuzione di un nuovo numero di partita Iva, dovrà rilasciare una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria a favore dell’Amministrazione finanziaria, della durata di tre anni e per un importo, in ogni caso, non inferiore a 50mila euro.

L’Agenzia ha predisposto un fac-simile della polizza fideiussoria da allegare alla richiesta della nuova apertura.

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