Come fare perAdempimenti

Tariffa doganale 2022, in vigore la nuova nomenclatura

di Benedetto Santacroce ed Ettore Sbandi

  • Quando Dal 1° gennaio 2022

  • Cosa scade Adeguamento delle anagrafiche prodotto per verificare la compliance alle novità

  • Per chi Player del mercato internazionale

  • Come adempiere Mediante regole interpretative, note esplicative, pareri, informazioni tariffarie vincolanti

1In sintesi

È in vigore dal 1° gennaio 2022 il regolamento di esecuzione (Ue) 2021/1832, che modifica l’allegato I del regolamento (Cee) 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla Tariffa Doganale Comune, è stato pubblicato nella Guce 385 del 29 ottobre 2021.

La nuova tariffa doganale, sulla scorta delle modifiche al Sistema armonizzato, recepisce importanti novità in materia di prodotti innovativi, al contempo iniziando il processo di apprezzamento beni a ridotto impatto ambientale, differenziandoli dagli ordinari e destinandoli ad un futuro premiale con una tassazione più favorevole.

L’obiettivo perseguito è quello di impostare la tariffa doganale in una logica di sistema diversa ed innovativa, sia inserendo beni del tutto nuovi ma che sono il futuro dei consumi mondiali, sia individuando beni a ridotta o elevata sostenibilità per porre le basi dei futuri sistemi di imposizione.

Della tariffa si avvalgono tutti gli operatori, indistintamente, perché ogni bene esistente in natura ed in commercio ha una sua specifica codificazione cui consegue uno specifico trattamento tributario (applicazione dazi e, poi, Iva, accise ed altre imposte) ed extratributario (restrizioni, certificazioni, autorizzazioni, ecc..).

2La classificazione doganale delle merci

Ogni bene che si muove nel mercato internazionale, sia in import, sia in export, ha come base primaria la sua classificazione doganale, che si risolve nell’attribuzione, alla singola merce, di uno specifico codice di prodotto.

A questo codice è ricondotta la fiscalità doganale e l’identificazione, altresì, della presenza di eventuali restrizioni, autorizzazioni, nulla osta, divieti, contingenti, dazi addizionali, così come l’origine dei prodotti ed in generale l’export control.

Inoltre, la questione della classificazione dei beni ha un rilievo, comunque, di controllo e monitoraggio statistico che impegna gli operatori anche nel mercato interno, come avviene per le dichiarazioni Intrastat.

Non di meno, la classificazione delle merci è essenziale in materia di contrattualistica internazionale, perché oltre le parole, le identificazioni, la puntualità delle referenze, essa rappresenta l’unico vero strumento di dialogo universale, un linguaggio comune per individuare, sempre ed ovunque, uno specifico bene.

Infatti, questo sistema di codificazione trova un fondamento nel diritto internazionale, essendo appannaggio dell’Organizzazione mondiale delle dogane (Omd), che ne cura l’aggiornamento quinquennale per garantire un’interpretazione uniforme e per riflettere i cambiamenti nel commercio internazionale e nei processi di produzione dovuti al progresso tecnologico rendendo visibili nelle statistiche commerciali prodotti “nuovi” e di difficile classificazione e che hanno un valore monetario molto elevato o presentano notevoli implicazioni politiche, ambientali o sociali.

Esso si applica dunque al 98% degli scambi mondiali e in oltre 200 Stati.

3La struttura, gli effetti e le regole di classificazione

Sul piano tecnico, a livello internazionale si individua la nomenclatura del Sistema armonizzato (“SA” o “HS” – Harmonized system), che è composta da un codice di sei cifre.

Le prime due cifre identificano il capitolo, la terza e la quarta la voce, la quinta e la sesta la sottovoce.

Il Sistema armonizzato del 2022, rispetto al precedente di cinque anni prima (SA2017), apporta ben 351 modifiche al Sistema armonizzato, consistenti principalmente nel riconoscimento di nuovi prodotti e quindi nella creazione di nuove voci e sottovoci, o nell’eliminazione di quelli oggetto di bassi volumi di scambi e quindi nell’eliminazione di alcune altre.

In diretta discendenza del Sistema armonizzato, ogni anno dal 1987 l’Unione europea emana la propria Nomenclatura combinata; l’ultimo aggiornamento, ovvero il regolamento di esecuzione (Ue) 2021/1832, che modifica l’allegato I del regolamento (Cee) 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla Tariffa doganale comune, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 385 del 29 ottobre 2021 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2022.

Con questa disposizione, in sostanza, l’Ue recepisce le modifiche apportate al Sistema Armonizzato 2022 nonché le modifiche intervenute nell’ultimo anno sulla descrizione di alcuni codici NC relativi ad alcune tipologie di merci, già utilizzati nella precedente versione, al contempo introducendo nuovi codici NC che non erano presenti nella precedente versione.

Infine, si osserva che il Wco ha reso pubbliche sul proprio sito internet le tabelle di correlazione necessarie tra l’attuale edizione 2017 e la nuova edizione del SA, mentre sta lavorando all’aggiornamento delle note esplicative, i pareri di classificazione, l’indice alfabetico e il database online del SA, tool fondamentali per la consultazione e la comprensione del Sistema armonizzato e, sul piano Ue, della conseguente Nomenclatura combinata delle merci.

4Le principali novità della tariffa 2022

Le novità hanno impatto in molteplici settori merceologici: agroalimentare (yogurt, olio di oliva, nuovi prodotti come gli insetti per uso alimentare), farmaceutico e chimico (prodotti farmaceutici e intermedi, composti fluorurati, tensioattivi), prodotti per l’ambito sanitario (vaccini, dispositivi medici, reagenti per diagnostica), alcuni tessili (filamenti sintetici, cappotti, feltri), prodotti siderurgici (tubi in ferro e acciaio, pannelli di alluminio), macchinari (robot industriali, macchine a comando numerico e per la stampa 3D), prodotti elettronici e loro rottami (generatori fotovoltaici, sorgenti Led, schermi Oled e Lcd, smartphone), fino al riassetto della classifica delle opere d’arte e altro ancora.

Tra le modifiche consistenti nel riconoscimento di nuovi prodotti, si segnala la creazione di una sottovoce ad hoc per i c.d. droni (voce doganale D 8806 e 8807 per le relative parti), per i nuovi prodotti a base di tabacco e nicotina (VD 2404), per gli insetti edibili (sottovoce 041010), per i rifiuti elettrici ed elettronici (VD 8549), per gli smartphone sottovoce 871317), per le stampanti 3D (sottovoci da 848510 a 848590, o ancora i robot industriali (sottovoce 842870).

Per individuare i codici nuovi o modificati ed effettuare una verifica della corretta classificazione dei prodotti che avrà effetto dal 1° gennaio 2022 è possibile individuare, nell’allegato I del regolamento Ue 2021/1832, i codici aggiornati, che sono preceduti dai seguenti simboli: che indica i nuovi numeri di codice (tot. 592); che indica i numeri di codice utilizzati nel 2021, ma con un contenuto diverso (tot. 174).

5L’impatto tributario ed extratributario, prospettive di sviluppo

L’impatto tributario e l’impatto extratributario – prospettive di sviluppoLa tariffa è, in definitiva, uno strumento fondamentale in ambito doganale, sia per gli operatori, sia per le amministrazioni nazionali.

All’atto dell’importazione, la classificazione doganale contribuisce alla determinazione non solo dei dazi applicabili, ma anche dell’Iva c.d. all’importazione e delle altre misure previste (e.g. dazi antidumping, accise ecc.). oltre a ciò, e forse ormai soprattutto, sia in import, sia in particolare in export, la classificazione dei beni contribuisce a regolamentare e controllare l’enorme rete normativa di tipo extratributario che governa gli scambi di beni.

Ogni bene presentato in dogana è sottoposto infatti a vincoli autorizzativi, sanitari, fitosanitari, di sicurezza, di compliance (es. marcatura Ce, sistema Reach, sistema Rapex, ecc..), tutti primariamente ricondotti all’individuazione dei beni secondo la loro classificazione doganale, sia in quanto espressamente richiamata, sia in quanto specularmente riprodotta nelle tavole di concordanza specifiche, come avviene ora per il sistema dual use.In proposito, è proprio sull’export control in generale che, forse, la tariffa dispiega il suo maggiore effetto.

In export, per esempio, essa consente di verificare la presenza di eventuali misure restrittive di carattere merceologico previste in ambito Ue, come, ad esempio, quelle previste nei confronti di Paesi sensibili come (ma non solo) Russia o Iran, le cui liste sono basate su codici di classificazione doganale.

Non a caso, nella nuova Nomenclatura combinata sono state introdotte molte nuove sottovoci in concordanza con l’evoluzione dei beni a duplice uso, come i materiali radioattivi o gli articoli necessari per la costruzione di ordigni esplosivi improvvisati, come i detonatori, oppure ancora sono state introdotte nuove sottovoci per sostanze chimiche specifiche o le sostanze riducono lo strato di ozono.

Nello stesso senso sono introdotte voci di specificazione per i prodotti ad elevato o ridotto impatto ambientale, iniziando una differenziazione dei beni sulla base delle loro performance ambientale, per premiarne o disincentivarne l’utilizzo anche per il tramite di politiche daziarie o fiscali in genere.

Tutte modifiche effettuate nella logica della precisione, della modernità e, se si vuole, della semplificazione, per rendere accessibile anche con tool specifici oggi in uso comunemente, una tematica che è orami decisiva per le imprese impegnate nel commercio internazionale.

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