Adempimenti

Dichiarazioni trasmesse alla prova della corretta sottoscrizione

di Andrea Taglioni


Passata la fase dell’invio delle dichiarazioni annuali bisogna anche ricordarsi di sottoscrivere i modelli dichiarativi inoltrati. La mancata firma potrebbe costare cara.
La non sottoscrizione dei modelli dichiarativi, infatti, determina, prima di tutto, sanzioni per i soggetti obbligati alla firma. Soprattutto, la mancata sottoscrizione, o l’inottemperanza alla firma entro 30 giorni dal ricevimento dell’invito da parte dell’ufficio, comporta la nullità del modello dichiarativo.

Per individuare i soggetti abilitati alla sottoscrizione dei modelli dichiarativi occorre far riferimento, in linea generale, all’articolo 1 del Dpr 322/98, secondo il quale, la firma spetta al contribuente o a chi ne ha la rappresentanza legale o negoziale. Se si tratta di soggetti diversi dalla persone fisica, l’obbligo di firma cade sul rappresentante legale o negoziale o su chi, di fatto, ricopre il ruolo di amministratore.

La mancata sottoscrizione, da un punto di vista sanzionatorio, viene trattata come omessa presentazione della dichiarazione, e comporta, da un lato, l’ampliamento dei poteri accertativi dell’ufficio (articolo 41 del Dpr 600/73) e dall’altro, l’irrogazione della sanzione amministrativa: dal 120 al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro. Da segnalare che quest’omissione non integra i presupposti per l’applicazione della fattispecie penale di omessa dichiarazione prevista dall’articolo 5 del decreto legislativo 74/2000.

In caso di revisione legale la sottoscrizione non grava più solo sulla “massima” rappresentanza del controllo legale ma a tale adempimento devono dare seguito tutti coloro che hanno sottoscritto la relazione di revisione legale (legge 244/07, articolo 1, comma 94), quest’ultima esercitabile anche dal collegio sindacale, qualora vi siano i presupposti.
Sul fronte delle sanzioni occorre distinguere l’omissione della sottoscrizione, che non implica comunque la nullità della dichiarazione (sanzionata in base all’articolo 9, comma 5, del Dlgs 471/1997) dalle conseguenze che la mancata sottoscrizione comporta per effetto delle modifiche introdotte all’articolo 9, comma 5, del decreto legislativo 471, a opera del Dlgs 158/15.

Ora, al soggetto deputato alla relazione di revisione, che non sottoscrive la dichiarazione, verrà irrogata una sanzione amministrativa fino al 30% del compenso relativo all’attività di revisione e “comunque, non superiore all’imposta effettivamente accertata a carico del contribuente”, con un minimo di 250 euro. Infatti, se prima della modifica normativa la sanzione del 30% dei compensi scattava nell’ipotesi in cui dalle omissioni dei giudizi previsti dal comma 3 dell’articolo 2409-ter del Codice civile nella relazione di revisione derivava un’infedeltà nella dichiarazione dei redditi o ai fini dell’Irap, ora la semplice mancata sottoscrizione comporta l’irrogazione delle sanzioni.

Quindi, l’Amministrazione finanziaria che volesse contestare in capo all’incaricato della revisione la relativa omissione, non dovrà più accertare definitivamente l’infedeltà della dichiarazione nei confronti della società sottoposta a verifica, essendo sufficiente, in base alla nuova formulazione, la semplice constatazione dell’omessa sottoscrizione.

Tuttavia il riferimento normativo, dal quale nasce il presupposto per l’irrogazione della sanzione, richiama, ai fini della parametrazione della sanzione, non solo il compenso contrattuale relativo all’attività di redazione della relazione di revisione, ma anche, come limite masimo, l’imposta effettivamente accertata a carico del contribuente. Ma una presunzione così assoluta di colpevolezza del revisore farebbe venir meno il principio della personalizzazione della violazione a cui si è ispirato il legislatore con la riforma del sistema sanzionatorio-tributario.
Anche perché, la sottoscrizione della dichiarazione da parte del revisore non si traduce in un giudizio di merito della correttezza e la completezza della dichiarazione né, tanto meno, in una certificazione dei dati fiscali contenuti nel modello dichiarativo.

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