Nuovi Isa, così l’impatto dei dati «precalcolati»
Chi pensava che con gli Isa (Indici sintetici di affidabilità fiscale) - che sostituiranno, nella prossima dichiarazione dei redditi, sia gli studi di settore che i parametri - si potesse addivenire ad una semplificazione nella compilazione della modulistica, rimarrà probabilmente fortemente deluso.
Ciò non tanto per le difficoltà legate alla compilazione della modulistica Isa - che sarà in qualche modo simile e riconducibile a quella degli studi di settore - quanto invece per la necessità di integrare la base dati di calcolo dichiarata dal contribuente con un set personalizzato di dati “precalcolati” che l'agenzia delle Entrate renderà disponibile al contribuente nella propria area riservata di FiscOnline. Senza tale set di informazioni, infatti, il nuovo applicativo della Sogei - il cui motore come di consueto sarà integrato nelle procedure gestionali di elaborazione della dichiarazione dei redditi, realizzate dalle case di software - non potrà effettuare i calcoli necessari e quindi non sarà possibile completare la dichiarazione dei redditi.
Va precisato, tuttavia, che l’inserimento di tale set di dati, contenente le informazioni specifiche del singolo contribuente, costituisce di fatto un affinamento della sua profilazione e dovrebbe rendere maggiormente precisa la stima della sua affidabilità fiscale, rispetto alle stime di congruità e coerenza non sempre precisissime dei vecchi studi di settore.
Queste e altre importanti indicazioni sono state fornite alle case di software, nel corso del convegno AssoSoftware che si è tenuto a Bologna nei giorni 5 e 6 marzo dal titolo «Le novità normative fiscali /lavoro /gestionali 2019 e lo sviluppo software: istruzioni per l’uso», dal rappresentante dell’amministrazione finanziaria che ha partecipato e che con l’occasione ha fornito agli analisti delle software house una panoramica aggiornata rispetto alle ultime attività svolte dall’agenzia delle Entrate e dalla Sogei, in relazione alla predisposizione della modulistica e del motore di calcolo degli Isa.
Di seguito, dopo un breve riepilogo dell’attuale quadro normativo, proviamo a fornire qualche interessante anticipazione sulle modalità di acquisizione - da parte degli intermediari fiscali - del set di dati “precalcolati” di cui sarà necessario disporre ai fini dell’elaborazione degli Isa.
Il quadro normativo
Innanzitutto qualche indicazione sul tragitto normativo fin qui già percorso e sui passi ancora necessari per completarlo:
•con i Dm 23 marzo 2018 e Dm 28 dicembre 2018 sono stati approvati complessivamente 175 Isa per il periodo d’imposta 2018;
•con provvedimento delle Entrate del 30 gennaio 2019 è stata approvata la relativa modulistica Isa per il periodo d’imposta 2018;
•con provvedimento delle Entrate del 30 gennaio 2019 sono stati individuati gli Isa da evolvere per il periodo d’imposta 2019;
•con provvedimento delle Entrate del 15 febbraio 2019 sono state approvate le specifiche tecniche e i controlli per la trasmissione telematica dei dati Isa per il periodo d’imposta 2018;
•con provvedimento delle Entrate del 15 febbraio 2019 è stata pubblicata la prima “errata corrige” della modulistica.
I passi ancora da fare sono i seguenti:
•deve essere emanato il provvedimento delle Entrate che fornisca le regole del regime premiale Isa;
•deve essere emanato il provvedimento delle Entrate contenente le specifiche tecniche di scarico dati “precalcolati” per ciascun contribuente
•occorre attendere il rilascio del software di elaborazione degli Isa, integrabile con gli applicativi gestionali.
Il set di dati «precalcolati»
Per rendere più precisa la stima dell’affidabilità del contribuente, il motore di calcolo degli Isa utilizzerà un set di dati precalcolati che dovranno essere “scaricati” dall’area riservata FiscOnline. Non si tratta di una facoltà, bensì di un obbligo a carico del contribuente, ovvero del suo commercialista in veste di intermediario fiscale delegato, in quanto in assenza di tali dati il calcolo non può essere eseguito.
Il meccanismo di acquisizione del set di dati precalcolati non è ancora stato ufficializzato, tuttavia l’agenzia delle Entrate e la Sogei sembrano fortemente orientate ad implementare un meccanismo del tutto analogo a quello già in uso per acquisire i modelli 730 precompilati da parte dei Caf e dei Professionisti abilitati a tale attività.
Si tratta di una procedura che, in estrema sintesi, qualora venga posta in essere dall’intermediario fiscale prevede:
•la raccolta della delega cartacea del contribuente e della copia del documento d’identità non scaduto;
•l’istituzione del registro delle deleghe, che deve essere conservato fino a scadenza dei termini di prescrizione;
•l’invio tramite Entratel del file telematico contenente l’insieme delle richieste per tutti i contribuenti assistiti;
•l’acquisizione, non appena resi disponibili e nei tempi che verranno indicati in un apposito provvedimento, dei file Xml contenenti i dati precalcolati relativi a ciascun contribuente delegante assistito dall’intermediario fiscale;
•l’importazione di tali dati all’interno dell’applicativo gestionale in uso da parte dell’intermediario fiscale.
In altre parole gli intermediari fiscali (articolo 3, commi 2-bis e 3, del Dpr 322/1998), ai fini dell’acquisizione degli ulteriori dati precalcolati, dovranno accedere al «Cassetto fiscale delegato» del contribuente, ovvero all’area «Consultazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale», secondo le modalità e le specifiche tecniche che saranno indicate con un provvedimento specifico.
I dati precalcolati verranno elaborati dall’agenzia delle Entrate sulla base dei dati degli studi di settore, dei parametri e degli Isa presentati dal contribuente negli otto periodi di imposta precedenti a quello di applicazione e delle altre fonti informative a disposizione dell’amministrazione finanziaria, con riferimento alle attività economiche oggetto dei singoli Isa e alla tipologia di reddito. Inoltre, sulla base delle informazioni citate, verranno elaborate per ogni contribuente due ulteriori posizioni Isa “residuali”, una per l’attività di impresa e una per l’attività di lavoro autonomo, senza riferimento ad uno specifico codice Isa e senza dati precalcolati per singola posizione Isa.
In fase di applicazione, con riferimento alla Tipologia di reddito, verrà utilizzata - se presente - la posizione Isa relativa all’indice selezionato dall’utente oppure - in mancanza - la posizione Isa residuale. Ad esempio:
•con riferimento ad un professionista che ha presentato, negli otto periodi di imposta precedenti a quello di applicazione, studi di settore e/o parametri e/o Isa inerenti attività economiche riconducibili ad uno specifico Isa, verrà elaborata una posizione Isa completa, corredata anche con i dati precalcolati per singola posizione;
•con riferimento ad una impresa che ha presentato, negli otto periodi di imposta precedenti a quello di applicazione, studi di settore e/o parametri e/o Isa inerenti attività economiche riconducibili a due differenti Isa, verranno elaborate due posizioni Isa complete, corredate anche con i dati precalcolati per singola posizione;
•con riferimento ad un soggetto economico che ha presentato, negli otto periodi di imposta precedenti a quello di applicazione, studi di settore e/o parametri e/o Isa inerenti attività economiche riconducibili ad uno specifico Isa utilizzando entrambe le tipologie di reddito, verranno elaborate due posizioni Isa complete, una per l’attività di impresa e una per l’attività di lavoro autonomo.
L’adeguamento dei software
Come si può vedere, il contribuente direttamente ovvero l’intermediario fiscale da questi delegato, per poter elaborare i nuovi Isa in dichiarazione, dovranno effettuare una serie di passaggi piuttosto articolati che per gli studi di settore e per i parametri non erano previsti. Potrebbe quindi essere auspicabile una semplificazione del flusso operativo, che consentisse la richiesta e il download dei file Xml contenenti il set di dati precalcolati agli intermediari fiscali già delegati al cassetto fiscale di tutti i contribuenti da questi assistiti, senza necessariamente dover richiedere l’attivazione di una nuova delega.
Lato software, i gestionali permetteranno l’importazione di tali file Xml per uno o più contribuenti, al fine di permettere l’alimentazione anche massiva della base di calcolo all’interno delle procedure.
Per gli anni a venire, dal punto di vista tecnico è sicuramente possibile ipotizzare uno scarico di dati automatico, ad esempio tramite web services, perlomeno per i contribuenti per i quali la delega risulti già attiva, stante la disponibilità dell’agenzia delle Entrate e della Sogei di mettere a disposizione tale servizio.
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