Adempimenti

Coronavirus, il dialogo con le Entrate passa dai canali telematici

Dagli avvisi bonari ai contraddittori le misure precauzionali obbligano ad attivare la comunicazione digitale

ANSA

di Alessandro Borgoglio

La diffusione della sindrome Covid-19 ha indotto le autorità ad adottare misure di prevenzione e protezione idonee a contenere il contagio e, in questo quadro epidemiologico in continua evoluzione, anche il Fisco fa la sua parte, invitando dipendenti, professionisti e contribuenti ad utilizzare quanto più possibile gli strumenti telematici di comunicazione, al fine di evitare gli assembramenti di persone e, comunque, i contatti interpersonali non strettamente necessari.

Affitti, visure e CF via web
Con un comunicato stampo del 28 febbraio scorso, l’agenzia delle Entrate ha chiesto ai cittadini di limitare l’accesso presso gli uffici ai casi strettamente necessari, al fine di evitare soste, anche prolungate, in luoghi chiusi ed affollati, quali le sale di attesa e, nel contempo, ha invitato ad utilizzare maggiormente i servizi telematici disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it.
Infatti, molti dei servizi erogati agli sportelli sono fruibili in modalità telematica come la registrazione di contratti di locazione, la richiesta di visure catastali, del duplicato della tessera sanitaria e del codice fiscale, nonché la compilazione della dichiarazione di successione: taluni servizi sono ad accesso libero, mentre altri sono usufruibili previa registrazione a Fisconline/Entratel o Sister.
Quando è comunque necessario recarsi presso gli Uffici, è meglio effettuare la prenotazione tramite Cup e webticket: la prenotazione permette di recarsi in ufficio direttamente all’ora indicata sul “ticket” riducendo il tempo di permanenza dell’utente presso l’ufficio.

Civis per gli avvisi bonari
L’agenzia delle Entrate, con apposite comunicazioni istituzionali, ha rivolto un appello agli Ordini professionali e alle associazioni di categoria affinché, in particolare in queste settimane, vengano utilizzati in modo più capillare i servizi telematici, come il canale Civis per la gestione delle comunicazioni di irregolarità, degli avvisi telematici, delle cartelle di pagamento e per la presentazione dei documenti per il controllo formale, recandosi in ufficio soltanto se assolutamente indispensabile.

Accessi, verifiche e contraddittori
Fatto salvo quanto previsto per le specifiche zone rosse e gialle, per le altre, l’agenzia delle Entrate, con direttive interne, ha disposto, in generale, la sospensione delle attività non urgenti e ha previsto l’utilizzo privilegiato degli strumenti telematici. In particolare, è stata disposta l’effettuazione dei controlli prioritariamente presso gli Uffici, limitando quelli in presenza presso la sede del contribuente soltanto ai casi indifferibili e comunque per il tempo strettamente indispensabile. Anche i contraddittori con il contribuente, ad esempio in fase di adesione o anche nel corso di verifiche, devono avvenire privilegiando l’utilizzo di canali telematici ovvero di sistemi di comunicazione a distanza, come la posta elettronica.

Inviti e notifiche
Già da qualche tempo ormai il Fisco utilizza la pec quale strumento ordinario di notifica sia delle richieste documentali, come inviti o questionari, sia degli atti tributari: in effetti, l’articolo 60, comma 7 del Dpr 600/1973 consente, in deroga a ogni altra disposizione vigente, di notificare via pec, ai soggetti presenti nell’archivio Ini-Pec (obbligatorio per imprese e professionisti) e alle persone fisiche che hanno volontariamente comunicato all’agenzia delle Entrate la loro pec personale, gli avvisi di accertamento, gli atti di irrogazione sanzioni, gli atti di liquidazione e di rettifica ed anche gli atti relativi alla perdita di agevolazioni fiscali.

Adesioni e autotutele via pec
Così come il Fisco privilegia il dialogo a distanza con il contribuente, anche quest’ultimo può - e ora è preferibile - comunicare con gli Uffici senza recarsi di persona agli sportelli, anche per gli adempimenti relativi ai controlli. In effetti, in base all’articolo 38 del Dpr 445/2000, tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla Pa possono essere inviate anche per via telematica, e l’articolo 65 del Dlgs 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale) prevede che le istanze e le dichiarazioni presentate per via telematica sono equivalenti a quelle sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento; infine, l’articolo 48, comma 2, del Cad stabilisce che la trasmissione del documento informatico via pec equivale, salvo che la legge disponga diversamente, alla notificazione a mezzo posta. I contribuenti, quindi, possono inviare via pec: istanze di adesione all’accertamento, istanze di autotutela a seguito di atti impositivi, osservazioni entro 60 giorni dalla consegna del Pvc ed anche istanze di interpello. È importante individuare l’indirizzo pec corretto della struttura competente e, operativamente, è consigliabile inviare una copia via e-mail semplice al funzionario referente, se già presente. La ricevuta di avvenuta consegna della pec equivale alla ricevuta di ritorno della raccomandata.

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