Professione

Precari della scuola, in graduatoria (per ora) i diplomati delle magistrali

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Due anni in più per l’esame di abilitazione da avvocato con le vecchie regole. Le nuove prove di esame entreranno in vigore dalla sessione 2019 e non più da quella datata 2017. Non solo. Sul fronte giustizia Palazzo Madama salva dalla chiusura oltre la sezione del tribunale di Ischia, per la quale il decreto legge già prevedeva il ripristino fino a fine 2021, anche Lipari e Portoferraio. Rimarranno in vita fino al 1° gennaio 2022. A completare il pacchetto proposto da Via Arenula va ricordato il differimento al 1° aprile 2019 dell’entrate in vigore della “riforma Orlando” sulle intercettazioni, tema su cui il nuovo Governo vuole rimettere mano integralmente. Sorte analoga tocca alle regole sui vaccini e a quelle per gli aiuti ai risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie (i tempi del decreto slittano a fine ottobre), ma tra le riforme che vedono allungarsi il calendario vanno ricordate Bcc e avvio (al 2020) del mercato libero dell’elettricità. Ma ci sono anche maquillage di più corto respiro: viene spostata (dal 28 al 26 febbraio di ogni anno) la scadenza entro cui ogni anno i notai devono pagare il contributo assicurativo per la responsabilità civile, mentre per gli agenti di commercio vengono riaperti, fino al 31 dicembre, i termini per l’iscrizione o l’aggiornamento della posizione al registro delle imprese.

Il primo passaggio parlamentare, concluso ieri al Senato con il via libera dell’Aula (148 i voti a favore) ha ingrossato l’inusuale versione primavera-estate di un decreto milleproroghe che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto rimanere snello. E non è finita, perché alla ripresa il decreto d’urgenza sarà all’esame delle commissioni di Montecitorio con l’obiettivo di consegnarlo all’Aula della Camera tra l’11 e il 12 settembre. E già da ora il governo dà per scontata una terza lettura.

Prima di tutto, si dovrà tornare indietro sui precari della scuola. In Aula, venerdì scorso, durante la votazione fiume è stato approvato un emendamento proposto da Leu che riapre le graduatorie a esaurimento per gli abilitati Tfa e Pas, i diplomati di magistrali e istituti tecnici. Un «errore», secondo molti senatori di maggioranza, da correggere a Montecitorio. L’emendamento è stato approvato nonostante il Governo fosse contrario: durante il lavori dell’Aula sia il relatore sia il sottosegretario hanno per sbaglio dichiarato parere favorevole e i senatori hanno votato di conseguenza. In discussione tornerà anche lo stop al taglia-partecipate previsto dalla riforma Madia. Un emendamento in commissione Affari costituzionali aveva rinviato di un anno - a settembre 2019 - il piano di dismissioni che in base al nuovo Testo unico dovrebbe cancellare almeno 3mila società (e i relativi consigli di amministrazione). In Aula la proposta non è passata, nonostante una riformulazione, e l’emendamento è stato ritirato. Ma proprio questo passaggio permette di ripresentare alla Camera l’attacco alla riforma. Un terzo tema discusso nelle riunioni tra maggioranza e Governo - ma che al momento non ha trovato posto nel decreto - riguarda il commissario straordinario per l’Agenda digitale. Diego Piacentini, nominato dal Governo Renzi, è in scadenza a settembre, e la volontà dell’Esecutivo è di prorogare la struttura cambiandone però il vertice (prevedendo un’indennità). Anche su questo la parola va alla Camera. A meno di una clamorosa inversione politica a «U», invece, il nuovo esame del testo a settembre non dovrebbe modificare il rinvio di un anno dell’obbligo di vaccinazione “certificata” per l’accesso dei bambini agli asili nido e alle scuole d’infanzia.

Anche se resta il caos legato al fatto che la nuova norma è solo un annuncio fino alla sua entrata in vigore, che avverrà a settembre inoltrato dopo l’avvio dell’anno scolastico.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©