Professione

Il registro unico con chiavi digitali. Accessibili tutte le informazioni

L’intervista a Claudio Gagliardi, vice segretario di Unioncamere

di Maria Carla De Cesari

Per la riforma del Terzo settore, avviata con il decreto legislativo 117/2017, arriva finalmente la piattaforma telematica su cui saranno censite e ordinate tutte le molteplici realtà del non profit che decidono di adeguarsi alle regole del Codice. Il Registro unico nazionale, curato nelle sue articolazioni da Unioncamere e Infocamere, debutterà martedì 23 novembre, con la trasmigrazione delle organizzazioni di volontarito (Odv) e delle associazioni di promozione sociale (Aps). Il processo di implementazione del Registro, con il trasloco dei dati dagli elenchi regionali, durerà fino ad agosto. Claudio Gagliardi, vice segretario di Unioncamere che ha contribuito attraverso Infocamere a mettere a punto la piattaforma, spiega come funzionerà il Registro.

«Gli enti - afferma - potranno avvalersi di uno strumento che consente un dialogo semplice e rapido con la Pubblica amministrazione gestito mediante procedure esclusivamente telematiche».

Tutte le pratiche saranno digitali?
Sì. La piattaforma informatica del Registro consentirà di gestire in modalità telematica l'intero flusso del processo di iscrizione, modifica, deposito atti, revisione e cancellazione degli enti, secondo criteri di univocità e omogeneità a livello nazionale delle informazioni. Attraverso il portale, previa autenticazione, ciascun ente avrà infatti la possibilità di accedere alla “scrivania utente”, per compilare le pratiche da inviare all'ufficio del Registro, consultare in tempo reale la lista delle pratiche inviate, accedere al dettaglio di ciascuna istanza inviata e interloquire con l'ufficio.

Come funzionerà la “trasmigrazione” di Aps e Odv?
Il processo di trasmigrazione delle Aps e Odv avverrà attraverso la collaborazione tra gli attuali registri e gli uffici del Registro. Le amministrazioni titolari dei registri di partenza, dal 23 novembre, dovranno trasmettere agli uffici del Registro, i dati e i documenti di cui siano in possesso riguardanti ciascuno degli enti iscritti nei propri registri. La trasmissione potrà essere effettuata in modalità massiva attraverso il caricamento di elenchi di enti iscritti oppure, in modalità puntuale, tramite l'inserimento di dati e informazioni dei singoli enti. Gli atti costitutivi e statuti saranno poi trasmessi contestualmente ai dati degli enti attraverso le funzionalità di caricamento rese disponibili all'interno del portale, nel formato Pdf, preferibilmente nel formato Pdf/A.

Quali sono gli strumenti di cui gli enti si devono dotare per interagire con la piattaforma?
Per comunicare con l'ufficio del Registro e viceversa sarà necessario disporre di una casella di posta elettronica certificata che consente di individuare con certezza il mittente e il ricevente, rilasciare una ricevuta di avvenuta consegna al soggetto che invia la comunicazione e assicurare la verifica dell'avvenuto (o del mancato) recapito dei documenti e delle informazioni al destinatario. L'accesso alla piattaforma, per i soggetti autorizzati alla presentazione delle istanze deve avvenire con Spid o Cie, strumenti di identità digitale associabili a una persona fisica e che ne rappresentano la volontà durante le sue attività digitali. Inoltre gli enti dovranno avere la firma digitale con cui firmare i documenti che saranno trasmessi all'Ufficio. Uno strumento che consente all'amministrazione ricevente di applicare le regole previste per la completa dematerializzazione e conseguente conservazione a norma del documento.

Perché la piattaforma è uno strumento di trasparenza?
La piattaforma consentirà di disporre di uno strumento attraverso cui saranno messi a disposizione di soggetti terzi i dati e atti relativi alle realtà iscritte al Registro (atto costituivo, statuto, bilanci, eventuale bilancio sociale rendiconti delle raccolte fondi eccetera). Le informazioni pubblicate relativamente agli enti in base alla specifica sezione possono essere consultate dagli stessi enti del terzo settore, dalle pubbliche amministrazioni, da tutti i terzi interessati. Un accesso alla consultazione che risponde all'esigenza di trasparenza introdotta dal Codice.

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