Il rating di legalità aiuta l’accesso al credito e ai finanziamenti pubblici
Da Consiglio e Fondazione dei commercialisti un documento destinato a imprese e professionisti per tracciare la rotta delle potenzialità dello strumento
Una bussola sul rating di legalità come chiave di volta per aiutare le imprese nei rapporti con le banche, nell’accesso ai finanziamenti pubblici e nei bandi di gara, migliorando le condizioni di credito e l’attrattività degli investimenti. A ricordarlo è il documento del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti «Il rating di legalità per la selezione delle imprese nel mercato. Le opportunità per i commercialisti e i vantaggi per le imprese».
Il documento è indirizzato a imprese e professionisti e sottolinea le potenzialità del report di sostenibilità - come riporta una nota dei commercialisti - in termini di «valore» sintetico riconoscibile dal mercato, a vantaggio dell’azienda che lo acquisisce. Le interrelazioni tra le discipline esistenti, sempre più interconnesse e orientate ad un controllo ex ante del rischio aziendale, hanno come finalità quella di ridurre le fallibilità nel mercato di imprese considerate “virtuose”, poiché si impegnano a rispettare le molteplici norme esistenti. Come sottolineato nell’introduzione del documento (curato dalla commissione di studio «Tutela del consumo» presieduta da Palma Stefania Linguerri e che rientra tra le attività dell’area Finanza aziendale, alla quale è delegato il vicepresidente del Consiglio nazionale Antonio Repaci), «una maggiore interazione tra sistemi di controlli interni e rating può consentire una migliore valorizzazione dell’impresa che potrà dimostrare l’attenzione della propria gestione e della propria governance verso tematiche di grande spessore giuridico ed etico».
Il ruolo dei professionisti
Per la pubblicazione «assume un ruolo centrale la consulenza economico-giuridica dei professionisti e il loro ruolo di collettori tra impresa e istituzioni, nonché la loro capacità di diffondere conoscenza in merito ai benefici, diretti e indiretti, connessi al rating di legalità, anche in relazione alle discipline economico-giuridiche esistenti. In tale ambito, il ruolo dei commercialisti può sicuramente tradursi in un’interessante opportunità professionale».
Le finalità del rating di legalità
La premessa del documento ricorda che il rating di legalità è stato introdotto nel nostro ordinamento al fine di promuovere principi etici nei comportamenti aziendali. L’attribuzione del rating premia l’azienda che lo consegue nei rapporti con le banche, nell’accesso ai finanziamenti pubblici e nei bandi di gara, migliorando le condizioni di credito e l’attrattività degli investimenti. Aiuta inoltre le imprese in termini di immagine e reputazione, creando e consolidando significativi elementi di vantaggio competitivo. «L’informazione al mercato», scrivono gli autori, «è certamente un tema sempre più attuale e di interesse per gli studiosi macroeconomici, atteso che lo sviluppo di qualsiasi tipo di attività economica non dipende unicamente dal bene scambiato, ma anche dalla natura delle informazioni che gli acquirenti hanno a disposizione. Sulle scelte di consumatori e imprese incidono sempre di più fattori legati alla “reputazione” e alla condotta etica e legale del venditore, capace di incidere anche in modo significativo sullo sviluppo economico dell’azienda. Ecco perché l’adozione di meccanismi premiali e di condotte virtuose attuate dagli operatori del mercato stanno assumendo ampia rilevanza in termini concreti di creazione di vantaggio competitivo. I dati dimostrano che le imprese che si avvicinano alla compliance con sensibilità e consapevolezza sono in costante crescita».