Controlli e liti

Carburanti, controlli della Guardia di finanza su prezzi e giacenze

Attenzione su prezzi e giacenze dopo la riduzione dello sconto sulle accise. Faro sulla comunicazione e sui prezzi effettivamente praticati dai distributori

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Attenzione altissima contro le speculazioni sui prezzi dei carburanti. A lanciare l’input è la Guardia di Finanza in una nota del terzo reparto operazioni del comando generale ai comandi territoriali. Monitoraggio dell’andamento dei prezzi nella fase di variazione delle aliquote temporanee di accisa, tenuto conto che gli operatori coinvolti detengono prodotti assoggettati ad accisa (per cui il debito d’imposta è stato già assolto) e, di conseguenza, eventuali incrementi di prezzo legati alla rimodulazione potrebbero verificarsi solo a seguito di acquisti effettuati proprio dal 1° dicembre 2022. Vigilanza sulla regolare comunicazione dei prezzi praticati per ogni tipologia dei carburante al ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit). Faro sulla corretta indicazione dei prezzi dei prodotti commercializzati e corrispondenza con quelli effettivamente praticati. Sotto la lente anche la gestione delle giacenze di carburanti. Riscontro sulla presenza di quantità di prodotto eccedenti le capacità di stoccaggio autorizzate, soprattutto in prossimità della rimodulazioni delle aliquote temporanee di accise.

La necessità di vigilare con la massima attenzione nasce dalla rimodulazione delle aliquote di accisa operative dal mese di dicembre, che in pratica si configurano in sconti di accisa meno sostanziosi su benzina, gasolio usato come carburante e Gpl usati come carburante rispetto ai precedenti interventi anti-rincaro in vigore dal 22 marzo al 30 novembre. A questa rimodulazione sono collegate anche le scadenze di comunicazione per gli esercenti dei depositi commerciali di prodotti assoggettati ad accisa e degli impianti di distribuzione stradale dei carburanti. In particolare, entro il 12 dicembre vanno trasmessi via Pec o tramite invio telematico all’ufficio territorialmente competente delle Dogane i dati dei quantitativi di benzina, gasolio e Gpl usati come carburanti giacenti nei serbatoi dei relativi depositi e impianti alla fine della giornata del 30 novembre 2022. Mentre entro il 12 gennaio 2023 vanno comunicati i dati alla fine della giornata del 31 dicembre 2022 (si veda anche l’articolo a lato).

I dati delle comunicazioni serviranno alla Guardia di Finanza anche per riscontrare eventuali anomalie. Il comando generale chiede, infatti, di rivolgere particolare attenzione alla determinazione delle giacenze fisiche e contabili di prodotti energetici usati come carburanti e al relativo confronto, nell’ottica di rilevare eventuali eccedenze o deficienze di prodotto. Ma, all’atto della ricognizione dell’impianto, le Fiamme gialle saranno chiamati a riscontrare anche la presenza di eventuali giacenze di prodotto energetico eccedenti le capacità di stoccaggio autorizzate, soprattutto all’approssimarsi delle rimodulazioni delle aliquote temporanee di accisa. Controlli che laddove evidenziassero irregolarità porterebbero alle applicazione delle sanzioni previste dal Testo unico delle accise (Tua).

Un grande sforzo sarà concentrato nello stanare manovre speculative o di scarsa trasparenza nei prezzi al consumatore finale. La circolare della GdF fa notare, infatti, che i prodotti energetici giacenti alla fine della giornata del 30 novembre 2022 nei serbatoi dei depositi commerciali di prodotti energetici assoggettati ad accisa e degli impianti di distribuzione stradale di carburante sono stati acquistati con l’applicazione delle aliquote di accisa più favorevoli. Quindi incrementi di prezzo potrebbero verificarsi solo per acquisti effettuati da depositi fiscali dal 1° dicembre 2022. L’altro versante è quello della comunicazione dei prezzi al Mimit e della “rispondenza” tra prezzi pubblicizzati e poi effettivamente praticati alla pompa di benzina. E qualora emergessero “sintomi” di manovre distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, i reparti della Guardia di Finanza interessati procederanno agli accertamenti necessari a ricostruire la filiera commerciale per accertare la sussistenza dei reati di rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi e di manovre speculative su merci (articoli 501 e 501-bis del Codice penale) ma anche di manovre lesive della concorrenza.

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