Professione

Black list fiscale Ue, 12 paradisi resistono alla trasparenza

di Alessandro Galimberti

Alla prima revisione della black list fiscale Ue – creata nel dicembre 2017, ma che dal prossimo anno dovrebbe vedere aggiornamenti semestrali – escono Aruba, Barbados e le Bermuda. Le ultime due resteranno ancora nella grey list delle giurisdizioni impegnate nelle riforme (Bermuda per esempio dovrà “illuminare” i fondi comuni di investimento), mentre per Aruba è riabilitazione piena. Dodici giurisdizioni restano invece per Bruxelles non cooperative e non trasparenti. Si tratta di Samoa americane, Belize, Dominica, Fiji, Guam, Isole Marshall, Oman, Samoa, Trinidad e Tobago, Emirati Arabi, Isole Vergini e Vanuatu. Tra i motivi, le Samoa e Dominica non applicano lo scambio automatico di info finanziarie, Belize e Fiji non hanno ancora abolito misure fiscali preferenziali, Guam non ha neppure firmato la convenzione multilaterale dell’Ocse sulla reciproca assistenza amministrativa, le Isole Marshall favoriscono le strutture e i meccanismi offshore, l’Oman non ha alcuno strumento di cooperazione,Trinidad e Tobago è «non conforme» sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni su richiesta, gli Emirati invece favoriscono il “nero” (gli «utili senza attività» sottostante).

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