Auto, parte la corsa alla rottamazione: benefici da 1.750 a 10mila euro
Partono i nuovi incentivi auto. Ampliamento fino a fine anno dei bonus partiti a marzo 2019
Partono i “nuovi” incentivi auto. O, meglio, l’ampliamento fino a fine anno dei bonus partiti a marzo 2019 e finora di fatto riservati solo alle auto elettriche e a poche e sofisticate ibride: ora potranno beneficiarne più ibride e non pochi modelli a motore tradizionale. Aumentano anche i fondi a disposizione e spuntano un premio supplementare a chi rottama due vecchie auto anziché una e uno sconticino fiscale (si veda l’articolo sotto) per chi acquista un’auto usata Euro 6 oppure con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 60 grammi/chilometro (di fatto, elettrica o ibrida plug-in). Irrobustiti gli incentivi per moto elettriche ed ibride, ora concessi anche a chi non ha nulla da rottamare. Il tutto mentre si attende la partenza effettiva del bonus per monopattini e bici (anche elettriche).
A grandi linee, sono queste le novità che il decreto Rilancio (Dl 34/2020) e la sua conversione in legge hanno portato su incentivi per auto, moto e mobilità in generale. Di auto parliamo in questa pagina e nelle due successive pubblichiamo l’elenco dei modelli incentivabili. Del resto parliamo nella quarta e ultima pagina di questa Sintesi del Sole.
Ma le regole non sono tutto. Soprattutto per chi pensa a un’auto: per decidere un acquisto da decine di migliaia di euro, è bene conoscere gli scenari futuri. Ne parliamo nella colonna sulla destra di questa pagina.
Si parte dall’ecobonus istituito per il 2019-2021 dalla legge 145/2018: contributi da 1.500 (per acquisti di autoveicoli con prezzo di listino inferiore a 50mila euro con emissioni di CO2 tra 21 e 60 g/km, in sostanza auto ibride plug-in, senza rottamazione) a 6mila euro (0-20 g/km, in sostanza le elettriche, con rottamazione di un’auto Euro 4 o inferiore intestata da almeno 12 mesi).
Domani, invece, inizia una finestra temporale in cui a questi contributi si aggiungono mille euro senza rottamazione e 2mila euro con rottamazione. Per i veicoli tradizionali si affianca un bonus di 750 euro senza rottamazione e 1.500 con, se si acquista un mezzo con emissioni comprese tra 61 e 110 g/km (sostanzialmente molte auto ibride “normali” e medio-piccole soprattutto diesel).
Ecco quindi, caso per caso, i bonus dal 1° agosto al 31 dicembre:
●8mila euro nella fascia 0-20 g/km con rottamazione;
● 5mila euro nella fascia 0-20 g/km senza rottamazione;
● 4.500 euro nella fascia 21-60 g/km con rottamazione;
●2.500 euro nella fascia 21-60 g/km senza rottamazione;
●1.500 euro nella fascia 61-110 g/km con rottamazione;
● 750 euro nella fascia 61/110 g/km senza rottamazione.
In tutta questa fase fino al 31 dicembre, il venditore deve aggiungere uno sconto di almeno 2mila0 euro se c’è rottamazione e di mille se non c’è. Si arriva così a benefici totali compresi tra 10mila e 1.750 euro.
Per temperare le polemiche sull’elitarietà degli incentivi, il comma 1031 della legge 145/2018 li prevede solo sulle vetture il cui prezzo di listino sia inferiore a 50mila euro, Iva esclusa. Questo vincolo resta e l’articolo 44 del Dl 34/2020 ne aggiunge un altro per la fascia 61/110 g/km: 40mila euro, sempre al netto dell’Iva.
Per il mezzo da rottamare, per gli incentivi ampliati fino al 31 dicembre, al criterio della classe Euro subentra quello della data di immatricolazione, anteriore al 1° gennaio 2010.
Le persone fisiche che rottamano due autoveicoli hanno diritto ad altri 750 euro, utilizzabili sull’auto acquistata o come credito d’imposta entro tre annualità su monopattini elettrici, bici elettriche o normali, abbonamenti al trasporto pubblico o ai «servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile».