Noleggi e bollo, pagamento impossibile
Ultimo giorno utile per pagare il bollo auto scaduto nel primo semestre 2020 sui veicoli in noleggio a lungo termine e anche quello per fruire dell’allungamento a 30 giorni del periodo di tolleranza introdotto dal Dl Cura Italia per l’emergenza Covid-19 sulla scadenza dell’assicurazione Rc auto. Ma, mentre su quest’ultimo fronte non ci sono particolari problemi, su quello del bollo auto è di fatto impossibile mettersi in regola. E il problema riguarda chi non se lo aspetta: gli utilizzatori, abituati da sempre al fatto che il pagamento del bollo è un servizio offerto dal noleggiatore.
Infatti, con l’ultimo decreto fiscale (Dl 124/2019), la titolarità del gettito della tassa è passata dalla Regioni in cui ha sede il noleggiatore e quella in cui risiede l’utilizzatore. Un passaggio per nulla facile tecnicamente, visto che nelle banche dati pubbliche non c’è completa evidenza di dove risiedano i privati e le aziende che utilizzano veicoli a noleggio a lungo termine. Tanto che nel successivo decreto milleproroghe (Dl 162/2019) era stato previsto proprio uno slittamento dei termini al 31 luglio, per trovare una soluzione.
L’emergenza Covid-19 ha rallentato i lavori al ministero dell’Economia e in Conferenza Stato-Regioni, per cui si stava cercando quantomeno di preparare un emendamento a uno dei tanti decreti legge di questo periodo per far slittare ulteriormente la scadenza di pagamento. Ma ora si è arrivati al 31 luglio e per chi non paga scattano le sanzioni normalmente previste, almeno in teoria.
In pratica, si sta ancora lavorando a un emendamento che sani la situazione a posteriori, rinviando la scadenza e non facendo scattare le sanzioni. Ma ancora non ci sono garanzie che il tutto arrivi in porto.
Garanzie ancora minori ci sono sulla soluzione definitiva, cioè la modifica al meccanismo previsto dal decreto fiscale. Un meccanismo nato per stroncare la concorrenza fiscale sleale tra Regioni e Province autonome, redistribuendo il gettito. Ma non si è tenuto conto delle difficoltà pratiche dovute un po’ ai problemi delle banche dati di Pra e Motorizzazione e un po’ al fatto che i veicoli per loro natura circolano e quindi non si riuscirà mai a far pagare dove il mezzo contribuisce all’inquinamento ambientale e all’usura delle strade.