Cassa di previdenza, il patrimonio dei commercialisti a quota 7,6 miliardi
Ieri la Cassa di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti ha approvato il bilancio 2017 da cui emerge un avanzo corrente pari a 637 milioni euro (è stato di 511 milioni nel 2016), riserve accantonate per 7,6 miliardi (erano 6,9 miliardi lo scorso anno), ricavi da contributi pari a 805 milioni di euro (contro 774 milioni del 2016) e uscite per pensioni per 272 milioni di euro, in salita di 9 milioni rispetto all’anno passato.
La Cnpadc ha rilevato due importanti segnali arrivati dai propri iscritti, il primo riguarda un aumento delle entrate, il reddito è in aumento, quello aggregato supera i 4 miliardi e quello medio è passato da 63.200 euro a 64mila. In linea con questa tendenza anche il volume d’affari, passato da una media di 112.400 euro del 2016 ai 113.500 euro del 2017. L’altro dato interessante, che rivela una crescente cultura previdenziale nella categoria, arriva dall’aliquota media di contribuzione, la quale si attesta al 12,79 per cento. «Si tratta di un segnale importante - spiega Walter Anedda - sia perché conferma una tendenza che stiamo registrando da qualche anno, sia perché accade in un momento che non possiamo definire prospero».
Gli iscritti a Cnpadc sono 67.365, in aumento dell’1,7% e i pensionati sono 7.654, in aumento del 5,5 per cento. Per gli aspiranti pensionati c’è una novità, la Cassa ha ottenuto il nulla osta alla riforma che disciplina il cumulo e presto e ora è pronta a formalizzare gli aspetti gestionali con l’Inps.
Sul fronte della tenuta del sistema Cassa commercialisti ha anche illustrato il bilancio tecnico nell’arco temporale 2017-2066 , che conferma la tenuta dei conti e apre alla possibilità di incrementare l’adeguatezza delle future pensioni. A questo proposito, anticipa Anedda, «potrebbe essere arrivato il momento di ridistribuire sui montanti individuali la riserva extra rendimento, che è arrivata a 130 milioni euro». Come già accaduto nel 2016.
In merito alla partecipazione della Cnpadc nel capitale di Bankitalia, salita quest’anno al 2%, l’investimento ha reso il 4,5 per cento. «Un impiego importante sotto due profili, economico perché è a rischio zero e ha un rendimento interessante, e strategico perché siamo finanziariamente nell’istituzione principe del sistema bancario italiano».
Gli investimenti nell’economia reale del Paese sono anche il tema dell’incontro di oggi che la Cassa ha organizzato a Roma a Palazzo Venezia ( qui il programma ).