Imposte

Dalla Campania un bando di 45 milioni per innovazione e ricerca

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di Alessandro Sacrestano

La Regione Campania mette a bando 45 milioni di euro per il sostegno alle imprese del territorio nella realizzazione di studi di fattibilità (fase 1) e progetti di trasferimento tecnologico (fase 2) coerenti con la Ris 3.

L’obiettivo è quello di rafforzare la competitività del sistema produttivo regionale attraverso la concessione di agevolazioni, sotto forma di contributi in conto capitale, per la realizzazione di Programmi di Innovazione e Ricerca.

Il bando è articolato in due differenti fasi. Per la fase 1sono agevolati gli studi preliminari per Mpmi per esplorare la fattibilità tecnica ed economica, la difendibilità intellettuale ed il potenziale commerciale di idee innovative. La fase 2, di contro, è finalizzata al supporto di progetti anche collaborativi di sviluppo precompetitivo, trasferimento tecnologico da parte delle Mpmi.

Per entrambe le Fasi possono presentare domanda le Mpmi come classificate nell’Allegato I del regolamento Ue 651/2014 che siano costituite alla data di presentazione della domanda, esclusivamente in forma singola. Per la fase 1, gli studi devono afferire ad una o più delle Traiettorie Tecnologiche Prioritarie rispetto ad uno o più domini tecnologici produttivi, così come individuate dal documento Ris 3 Campania (Dgrc 773/2016). Dei 45 milioni complessivi, 5 sono dedicati alla fase 1.

La procedura valutativa per entrambe le Fasi è a “Sportello con valutazione”, con apertura dello sportello il prossimo 5 luglio alle ore 12 e inoltro a mezzo Pec. Gli studi ammissibili sono quelli con valore non inferiore a 50mila euro e non superiori a 120mila euro.
L’intensità di aiuto concedibile è pari al 60% della spesa per le medie imprese ed al 70% per le piccole.

Alla fase 2 sono invece destinati 40 milioni di euro, comprensivi di una dotazione di 10 milioni di euro riservata prioritariamente ai progetti riguardanti le traiettorie previste dalla Ris 3 in ambito Aerospazio e identificate come coerenti con gli obiettivi di Clean Sky 2.
Per la fase 2 sono ammissibili progetti di spesa non inferiori a 500mila e non superiori a 2 milioni.

L’intensità di aiuto è pari, per la ricerca industriale, al 60% della spesa per le medie imprese ed al 70% per le piccole. Per lo sviluppo sperimentale, invece, al 35% della spesa per le medie imprese ed al 45% per le piccole. È consentita una eventuale anticipazione fino al 40% dell’agevolazione concessa, dietro presentazione di fidejussione bancaria o assicurativa ed erogazione a saldo dietro presentazione della rendicontazione di spese effettivamente sostenute pari o superiori all’80% delle spese ammesse.

Per la fase 1 sono ammesse le spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impegnati nell’attività di ricerca) e i costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca.
Il costo del personale impegnato nelle attività di ricerca e sviluppo è da calcolarsi in base al costo orario standard così come indicato nella decreto 140 del 21 maggio 2018.

Per la fase 2 sono ammesse le spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impegnati nell’attività di ricerca) ed i costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto. Agevolati anche i costi della ricerca contrattuale, delle competenze tecniche e dei brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fornitori esterni. Infine, le spese generali, calcolate nella misura forfettaria del 15% del totale delle spese del personale.

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