Controlli e liti

Detrazione Iva in salvo con la violazione formale

L’ordinanza 9394/2021 della Cassazione: il diritto viene meno solo se le violazioni formali non consentono di provare l’esistenza dell’operazione

Il diritto a detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti va riconosciuto al contribuente se gli obblighi sostanziali sono soddisfatti, ancorché taluni obblighi formali sono stati omessi. La Cassazione, con l’ordinanza 9394/2021, pur confermando l’orientamento consolidato, proprio e della Corte di giustizia, sulla esistenza e sulla spettanza del diritto a detrazione, chiarisce che tale diritto viene meno solo se le violazioni formali non consentono di provare l’esistenza dell’operazione.

Reverse charge su materiali ferrosi

In particolare, la fattispecie oggetto di controversia riguarda la corretta interpretazione della disciplina sul reverse charge e sui meccanismi di adempimento dell’imposta in ipotesi di acquisto di materiale ferroso. Ebbene, partendo dalla fattispecie in commento, la Suprema corte ha dapprima ricordato come nel sistema dell’inversione contabile gli obblighi per le operazioni soggette ad Iva incombono sui cessionari o committenti, i quali sono tenuti alla cosiddetta autofatturazione ed alla relativa annotazione sui registri delle fatture emesse e degli acquisti, e si pronuncia dapprima sulla valenza sostanziale di tali adempimenti, che attribuiscono effettività al principio di neutralità cui si informa il sistema dell’Iva, per poi soffermarsi però su fondamentali distinguo. Ovvero sulle ipotesi in cui gli inadempimenti formali non incidono sul riconoscimento del diritto alla detrazione, quando comunque risultino soddisfatti gli obblighi sostanziali di assunzione del relativo debito, da quelli in cui ciò non si renda possibile.

Le precedenti interpretazioni

Sul punto, la Suprema Corte richiama le interpretazioni della Corte di Giustizia Ue, nonché le proprie precedenti pronunce, secondo cui il contribuente che non abbia ottemperato agli adempimenti formali non perde il diritto alla detrazione, pur incorrendo nell’applicazione delle sanzioni amministrative previste per le violazioni compiute, se siano comunque soddisfatti gli obblighi sostanziali di assunzione del relativo debito, attesa appunto la salvaguardia del principio di neutralità fiscale.

L’equilibrio fra obblighi e diritto alla detrazione

Il lavoro della Suprema corte è quello di sottolineare la ricerca di un equilibrio tra inosservanza di taluni obblighi e la perdita del diritto a detrazione, precisando che non si perde il diritto se tali inadempimenti non impediscono di fornire la prova certa del soddisfacimento dei requisiti sostanziali che danno diritto alla detrazione dell’Iva pagata a monte, mentre comportano la caducazione da tale diritto quando il contribuente non sia in grado di dare la prova della sussistenza dei requisiti sostanziali ovvero che lo stesso invochi il diritto a detrazione in modo fraudolento o abusivo, in presenza di gravi inadempimenti formali.

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