FISCO E AGRICOLTURA / Per le imprese di allevamento compensazioni 2018 in attesa di conferma
Le imprese di allevamento del settore bovino e suino sono in attesa di conoscere se le percentuali di compensazione manterranno per l’anno 2018 la misura attualmente in vigore o se invece si ritorna indietro con le percentuali vigenti nel 2015. Si ricorda che il Dm 27 gennaio 2017 in forza della disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 45, della legge n. 232/2016 ha previsto per l’anno 2017 le percentuali di compensazione ai fini della detrazione Iva nel settore agricolo nella seguente misura:
•cessioni di bovini e bufali vivi 7,65%;
•cessioni di suini vivi quella del 7,95%.
La misura originaria della percentuale di compensazione era del 7 per cento per i bovini e 7,3 per cento per i suini, cosicché gli allevatori hanno potuto usufruire per gli anni 2016 e 2017 di un aumento dello 0,65%.
Come noto, per i produttori agricoli che adottano il regime speciale iva ai sensi dell’articolo 34 del Dpr n. 633/72, le percentuali di compensazione applicate sull’ammontare imponibile delle cessioni di prodotti agricoli, corrispondono alla detrazione che sostituisce l’Iva sugli acquisti. Quindi, qualora l’imposta assolta effettivamente sugli acquisti risulti in misura inferiore a quella detraibile con le percentuali di compensazione, la differenza rappresenta una rendita fiscale per il produttore agricolo e quindi una sostanziale integrazione del prezzo.
L’aumento delle percentuali di compensazione è stato quindi molto apprezzato nel settore dell’allevamento suinicolo. Per quanto riguarda invece i bovini il regime speciale non viene adottato generalmente in quanto l’Iva assolta sugli acquisti talvolta risulta di ammontare superiore a quella determinabile con le percentuali di compensazione e quindi tali operatori generalmente adottano il regime normale Iva.
Le percentuali di compensazione sono infatti sostitutive della detrazione per le imprese agricole che adottano il regime speciale poiché sostituiscono forfetariamente l’Iva assolta sugli acquisti. Ne consegue che più sono elevate e più sono favorevoli per i produttori agricoli.
Quindi il settore zootecnico è in attesa di conoscere se nel disegno di legge di bilancio 2018 entrerà una disposizione che come per i due anni precedenti deleghi il ministero delle Economia a emanare un decreto di concerto con il ministero delle Risorse agricole che stabilisca l’aumento delle percentuali medesime. Nelle due precedenti leggi di bilancio la delega al Governo fissava questi limiti, con il limite di spesa di 20 milioni di euro:
•animali vivi della specie bovina e bufalina: fino al 7,7%;
•animali vivi della specie suina: fino al 8%.
Successivamente i decreti ministeriali hanno fissato l’aumento fino al 7,65% per i bovini e 7,95% per i suini.
Gli allevatori sarebbero ben contenti se venissero confermati i predetti aumenti anche dal 2018, magari per un periodo di tempo non limitato ad un anno.
Ovviamente nessun vantaggio viene usufruito da parte dei produttori agricoli che hanno optato per il regime normale Iva in quanto in questo caso la detrazione corrisponde all’imposta assolta sugli acquisti.







