I commercialisti a Napoli sono «lievito» per il volontariato
Capita spesso che si pensi ai professionisti come a un’entità a parte, totalmente avulsa e slegata dal territorio e dalla realtà circostante. Non c’è niente di più sbagliato, e uno degli esempi arriva proprio dalla categoria che rappresento a Napoli, i dottori commercialisti e gli esperti contabili. Da anni, infatti, la professione ha intrapreso una svolta che da un lato la sta portando a essere sempre più presente all’interno dei tavoli istituzionali ma, soprattutto, dall’altro sta contribuendo alla creazione di iniziative utili per il territorio e per la cittadinanza. Non bisogna dimenticare, infatti, che il commercialista non è un semplice professionista della contabilità, ma rappresenta un vero e proprio trait d’union tra le istituzioni e le imprese e i cittadini, insomma i contribuenti. Un ruolo da intermediari che viene evidenziato dai tanti incontri che i commercialisti realizzano da tempo con le imprese, l’agenzia delle Entrate ed Equitalia: tavoli tecnici finalizzati a discutere e risolvere i problemi dei vari interlocutori, cooperando e individuando la giusta soluzione.
L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli in questi anni si è reso protagonista di numerose iniziative a supporto della cittadinanza, e lo ha fatto in sinergia con realtà importanti della città e della provincia. Riteniamo che, mai come in questi anni di crisi economica, la società civile debba collaborare e mostrarsi unita per offrire le proprie competenze e il proprio aiuto a chi vive situazioni di difficoltà, ai nostri giovani e in generale a tutta la cittadinanza. Le categorie professionali rappresentano il nervo della società, pertanto devono partecipare alla sua crescita e creare le condizioni migliori per una convivenza civile.
Uno di questi esempi può essere rappresentato dai centri di ascolto a cui l’Ordine dei commercialisti ha dato vita all’interno delle parrocchie grazie alla collaborazione con la Curia di Napoli. Un percorso comune incentrato su una serie di iniziative dal grande impatto sociale che ha portato all’apertura di consulenze gratuite nei decanati in cui è suddivisa la chiesa napoletana. Un modo per venire incontro a chi necessita, in un periodo di crisi, di avere un supporto consulenziale indipendente, e di offrire quindi una aiuto professionale partendo dal basso. La collaborazione tra la Curia di Napoli e l’Ordine dei commercialisti va avanti ormai da tempo e è la dimostrazione che quando le diverse realtà del territorio lavorano insieme possono realizzare qualcosa di buono a favore della comunità e delle classi sociali più bisognose. Soprattutto, è risultato vincente il progetto di dividere la città metropolitana in microterritori e cioè mettere insieme la parrocchia, il commercialista e la scuola e farli dialogare per il bene dei cittadini.
Ancora, la realizzazione di un protocollo di intesa con la Prima Municipalità partenopea ha rappresentato un passo avanti decisivo verso i cittadini ed i contribuenti che possono finalmente usufruire di uno sportello di consulenza illustrando a un professionista i quesiti fiscali o tributari. Secondo quanto previsto dall’accordo, i commercialisti forniscono ai cittadini consigli a titolo di puro volontariato e gratuito. Anche questo progetto va avanti ormai da tempo e si è consolidato come un importante momento di sinergia tra professioni e istituzioni al servizio della cittadinanza.
Le iniziative non finiscono qui: al centro dell’azione dell’Ordine ci sono anche i giovani. L’intesa con la direzione regionale del ministero dell’Istruzione ha permesso infatti di coinvolgere centinaia di studenti che possono fare una prima esperienza all’interno degli studi professionali napoletani e in alcune delle piccole e medie imprese presenti in Campania. Un grande passo in avanti, che ci permette di abbattere le barriere che separavano gli studenti dalle categorie professionali. L’obiettivo finale è favorire la formazione di competenze professionali aggiornate capaci di rispondere alle esigenze della pubblica amministrazione. In questo modo i ragazzi hanno modo di studiare la professione, una cosa che non troveranno in alcun libro di scuola, e intravedere il futuro attraverso una riflessione saggia e guidata, con obiettivi ben precisi.