Invio all’Enea, ecobonus in bilico
Il nodo della deducibilità degli interessi nelle Mlbo con cambio di controllo
Sul fronte delle imposte dirette, la distanza interpretativa tra amministrazione finanziaria e Corte di cassazione si misura in diversi ambiti. Tra i vari temi, ricordiamo:
- la spettanza dell’ecobonus in caso di omesso o ritardato invio della comunicazione Enea a fine intervento (pronunce 16112, 12426, 12422 e 8019 del 2025, oltre alle 19309 e 7657 del 2024; in senso contrario, ad esempio, circolare 7/E/2018);
- la presunzione di “incasso giuridico” in caso di rinuncia da parte di soci di crediti vantati verso la società partecipata, dopo le modifiche introdotte dall’articolo 13 del Dlgs 147/2015 all’articolo 88 del Tuir (pronunce 19700 e 14921 del 2025 e 16595/23; ma, in senso contrario, la risposta a interpello 182/25);
- la deducibilità degli interessi passivi derivanti da una operazione di Mlbo in caso di change of control con mutamento solo parziale dell’originaria compagine societaria (pronunce 16567 e 16559 del 2025); fattispecie su cui il Fisco ancora “resiste” sulla scorta di una lettura restrittiva della circolare 6/E/2016 (lettura foriera di problemi anche sulla presunta sussistenza di un abuso di diritto a fronte dell’affrancamento di valore delle partecipazioni delle persone fisiche cedenti).
In tutti questi casi, il tempo non gioca a favore del contribuente, che resta “sospeso” per molti anni a un giudizio tributario che – seppur orientato favorevolmente – lo costringe a nuove apprensioni e nuove spese (di rado pareggiate dalla condanna alle spese del Fisco) e a subire tutti gli strumenti concessi unilateralmente dal...