Adempimenti

Bonus babysitter, le mosse per darlo a nonni e familiari

Scade il 31 agosto il termine per fare domanda: 1.200 euro a nucleo familiare che salgono a 2mila per i lavoratori della sanità

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di Michela Finizio

Ultimi giorni per “accaparrarsi” il bonus nonni, o meglio il bonus baby sitter ribattezzato così dopo che l’Inps con la circolare 73 del 17 giugno ha chiarito che gli importi potevano essere “girati” anche ai familiari, purché non residenti sotto lo stesso tetto del nucleo familiare beneficiario.

Scade il 31 agosto la possibilità di presentare domanda per il bonus dal valore complessivo di 1.200 euro (2mila euro per gli operatori sanitari oppure della sicurezza, difesa e soccorso pubblico) introdotto inizialmente a 600 euro con il Dl “cura Italia”, poi raddoppiato con il Dl 34/2020 che ha concesso la possibilità di utilizzarlo anche per la comprovata iscrizione ai centri estivi.

Il bonus, sempre alternativo al congedo parentale retribuito al 50% previsto in seguito all’emergenza Covid-19, viene riconosciuto ai genitori con figli minori di 12 anni (dipendenti del settore privato, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, autonomi iscritti all’Inps, autonomi iscritti alle casse professionali, previa comunicazione da parte di queste ultime), purché nessuno nel nucleo familiare benefici di altre forme di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa. Quindi nessuno dei due genitori, ad esempio, deve essere a casa in cassa integrazione o percepire la disoccupazione. Il bonus, invece, viene riconosciuto se la Cig è per riduzione dell’orario oppure se l’interessato è in smart working. Il limite di età di 12 anni, inoltre, non si applica ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata.

Una volta accolta la pratica dall’Inps, il denaro viene caricato sul Libretto famiglia del beneficiario, un libretto nominativo prefinanziato che serve per compensare le prestazioni occasionali tramite titoli di pagamento il cui valore nominale è fissato in 10 euro, corrispondente al massimo a un’ora di lavoro. I beneficiari, dunque, dovranno aprire come utilizzatori un Libretto sul sito Inps ed effettuare, in primis, la cosiddetta “appropriazione” del bonus entro il termine di 15 giorni solari dalla ricezione della comunicazione di accoglimento della domanda.

A quel punto il gioco è fatto: basta dichiarare nome, cognome e codice fiscale dei prestatori occasionali di servizi di babysitting (nel caso, anche zii, nonni o altri parenti non conviventi) e quest’ultimi dovranno a loro volta accreditarsi; una volta indicate le prestazioni effettuate, l’Inps provvederà ad erogare direttamente sull’Iban indicato dal prestatore gli importi corrispondenti alle ore dichiarate.

Due sono gli aspetti da tenere in considerazione:

potranno essere remunerate le prestazioni lavorative di baby-sitting svolte a decorrere dal 5 marzo 2020, per tutto il periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici (quindi fino al 14 settembre) e rendicontate entro il 31 dicembre 2020;

gli importi verranno tassati prima di essere versati al prestatore (ad esempio, è possibile utilizzare tutto il bonus dichiarando fino a 120 ore, ma il prestatore poi incasserà circa 960 euro considerando che ogni titolo nominale da 10 euro contiene circa 2 euro di contributi). Questi compensi, infatti, non andranno inseriti in dichiarazione dei redditi perché esenti dall’Irpef.

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