Bonus-consulenza per le Pmi in Borsa
Credito d’imposta del 50% dei
L’articolo 14 del Ddl prevede che l’agevolazione spetta alle piccole e medie imprese nella
I costi di consulenza sostenuti per il processo di quotazione dipendono chiaramente dalla struttura e dalla dimensione societaria e, indipendentemente dalla conclusione dell’operazione di Ipo, comprendono tutte le consulenze specialistiche necessarie per valutare la fattibilità di una quotazione e per sostenere la società nel corso di tutto il processo. Nello specifico rientreranno nella agevolazione tutte le spese sostenute per l’advisor finanziario (studio di fattibilità dell’Ipo e supporto all’imprenditore nel processo di ammissione), per il nominated advisor (attività di due diligencefinanziaria e di business, redazione del documento d’ammissione), per la società di revisione (giudizio sul bilancio aziendale e comfort letter), per gli advisor legali e fiscali, per le società di comunicazione finanziaria e investor relations, per le cosiddette listing fee da versare alla Borsa italiana o al gestore del mercato di quotazione.
Vale la pena evidenziare che non sono oggetto di credito d’imposta i costi di collocamento relativi all’aumento di capitale in quanto la normativa europea fariferimento solo alla consulenza aziendale, mentre i costi di collocamento derivano dall’attività di intermediazione finanziaria riferita alla sottoscrizione e vendita delle azioni.
Pertanto, in base a questa misura, assumendo che ogni emittente utilizzi tutti i 500mila euro, si potrebbe assistere alla quotazione agevolata nel 2018 di 40 società e di ulteriori 60 nei due anni successivi, per un totale di 160 quotazioni agevolate nel triennio 2018-2020.
Per le modalità e i criteri di attuazione dell’agevolazione bisognerà attendere l’emanazione del decreto del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Economia, da emanarsi entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio.