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Fattura elettronica, in arrivo con il Testo unico Iva l’aggiornamento dei riferimenti normativi

Sarà necessario aggiornare tutti i riferimenti utilizzati dalle procedure di fatturazione e di contabilizzazione delle fatture

di Fabio Giordano, comitato tecnico Assosoftware

La nascita del nuovo Testo unico Iva - approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri lo scorso 14 luglio e ora all’esame delle commissioni parlamentari per i pareri - evidenzia la forte volontà del nostro legislatore di riorganizzare la normativa fiscale italiana in materia di Iva.

La nuova disciplina

La nuova disciplina, che potrebbe entrare in vigore già a partire dal 1° gennaio 2026, accorpa il Dpr 633/1972 (attuale Tu dell’Iva), il Dl n. 331/1993 (che disciplina l’Iva intracomunitaria), il Dl 41/1995 (regime Iva beni usati) e una moltitudine di altre disposizioni complementari in materia di Iva, creando testo unitario al momento composto da 171 articoli (si veda il precedente articolo «Primo via libera al testo unico dell’Iva con le regole anche sulla fattura elettronica»).

Tra le novità del nuovo Testo unico Iva meritano di essere segnalate:

  • l’inserimento delle regole sulla fatturazione elettronica, sulla trasmissione telematica dei corrispettivi e sulla dichiarazione Iva precompilata;
  • l’inserimento delle norme sugli adempimenti e sulla liquidazione Iva;
  • la riscrittura di alcune norme sulle operazioni internazionali, con l’eliminazione della bolla di accompagnamento come documento probatorio per le esportazioni (la prova doganale si potrà ottenere secondo la procedura Aes prevista dal Codice doganale dell’Unione), la riorganizzazione delle regole di territorialità, che terranno conto anche le prestazioni di servizi in streaming.

Al di là delle novità relative alle operazioni internazionali, la riorganizzazione della normativa fiscale in un nuovo Testo unico Iva si può definire vera semplificazione?

In realtà non è possibile definire la riscrittura del Testo unico Iva una semplificazione, in quanto la caratteristica fondamentale di questa riforma è la sua natura compilativa, finalizzata a ricondurre in un Testo unico tutte le regole vigenti attualmente collocate all’interno di una moltitudine di norme diverse, semplificandone esclusivamente l’accesso, senza modificarne il contenuto, se non marginalmente.

In realtà il problema dell’accesso alla normativa era già stato risolto brillantemente negli ultimi anni dalle case editrici di area fiscale che, avvalendosi sempre più delle tecnologie informatiche e dell’AI, permettono già da tempo agli operatori del settore di effettuare ricerche rapide sia delle norme, che delle interpretazioni e della giurisprudenza a esse collegate.

I nuovi riferimenti normativi

Ciò non significa che la nascita del nuovo Testo unico Iva non sia da accogliere con favore, tutt’altro. Ma bisogna essere consapevoli che porta con sé anche tanti problemi che dovremo affrontare a partire dal prossimo anno. Uno per tutti è che cambieranno sicuramente tutti i riferimenti normativi che conosciamo e che abbiamo imparato negli anni, bene o male, a tenere a mente.

Con risvolti anche lato software, laddove occorrerà aggiornare tutti i riferimenti utilizzati dalle procedure di fatturazione e di contabilizzazione delle fatture. Quindi i riferimenti normativi contenuti nelle causali, nei codici Iva e in tutte le tipologie di tabelle che i software gestionali utilizzano dovranno essere modificati.

Con effetti importanti anche per gli operatori che utilizzano i software, che in molti casi dovranno adoperare - per registrare le stesse operazioni - codici nuovi e completamente diversi da quelli che hanno usato finora, talvolta anche per decenni.

Le annualità pregresse

Ma non è tutto qui. Ad esempio, poiché i gestionali sono in grado di stampare/ristampare i registri Iva anche per le annualità pregresse, così come le liquidazioni e una moltitudine di altri elaborati, tutte le stampe dovranno essere ricontrollate ed eventualmente adeguate al fine di riportare i corretti riferimenti Iva in relazione all’annualità oggetto di stampa. Per quanto riguarda causali, codici Iva, eccetera riportanti i riferimenti normativi, va anche segnalato che, se per alcuni software queste sono fisse e non modificabili, in altri casi si tratta di codici personalizzabili dagli operatori.

Nel primo caso, quindi, i codici standard potranno essere adeguati direttamente dalle software house, mentre nel caso di codici personalizzati potrebbe non essere possibile effettuare tale adeguamento in modo automatico, per cui l’onere dell’allineamento andrà a cadere sugli operatori stessi.

I moduli di importazione delle fatture elettroniche

Un’altra necessità di adeguamento potrebbe riguardare i moduli di importazione delle fatture elettroniche, ossia quelle procedure che consentono di acquisire e contabilizzare le fatture attive e passive in formato Xml. In molti casi tali procedure interpretano il contenuto di alcuni campi, quali ad esempio gli elementi gli elementi “AltriDatiGestionali” e “RiferimentoNormativo”.

Ebbene, se oggi in fase di importazione in molti casi vengono effettuate ricerche all’interno del testo di tali campi per rilevare specifici riferimenti normativi - una delle più frequenti riguarda ad esempio l’articolo 74 - domani sarà necessario ricercare sia il vecchio riferimento normativo che il nuovo.

Le software house associate ad AssoSoftware stanno già facendo le necessarie valutazioni sulle modalità e le tempistiche di adeguamento e pianificando le attività in tempo utile per il loro rilascio, stante che è comunque certo che vi dovrà essere un congruo lasso di tempo in cui sarà consentito l’utilizzo del vecchio e del nuovo riferimento normativo nei vari elaborati.