Intelligenza artificiale negli studi, check su fornitori e trasparenza
Non basta la cultura digitale: i regolamenti europei richiedono formazione su algoritmi <span style="font-family: inherit; font-size: 1.25rem;">e privacy, nonché verifiche pre-contrattuali su anonimizzazione dei dati e test anti-discriminazioni</span>
Per gli studi professionali l’integrazione dell’intelligenza artificiale è ormai una realtà che richiede una profonda consapevolezza tecnica e legale. Accanto alle evidenti opportunità, emergono nuove responsabilità e rischi non solo tecnici, ma anche giuridici, etici e reputazionali. È quindi indispensabile una vera cultura digitale, capace di comprendere il funzionamento degli strumenti e la loro conformità al complesso quadro normativo europeo e nazionale.
L’obbligo di formazione
L’Ai Act, il regolamento europeo sull’...