Adempimenti

Stop alla doppia rata del 20 agosto: versamenti su quattro scadenze

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di Marco Mobili e Giovanni Parente

Proprio sul filo di lana arriva la soluzione alla questione della doppia rata per i versamennti d’imposta in scadenza il 20 agosto per i contribuenti con partita Iva. Il Dpcm firmato il 10 agosto dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria - atteso già oggi in «Gazzetta Ufficiale» - consente una diversa modulazione dei pagamenti. In pratica, si potrà optare per spalmare i versamenti con la maggiorazione dello 0,40% su quattro rate mensili di pari importo in scadenza il 20 agosto, il 17 settembre, il 16 ottobre e il 16 novembre.

È, quindi, una facoltà, in base alla quale si potrà decidere se mantenere il piano di versamenti con la doppia rata in scadenza il 20 agosto o rideterminare tutti gli importi, ma calibrandoli su quattro scadenze.

Nel complesso, l’operazione dovrà garantire comunque la stessa cifra: 11,2 miliardi in autotassazione da parte dei contribuenti con partita Iva tra Irpef o Ires, Irap e Iva risultante dalla dichiarazione annuale. Con le stime effettuate dai tecnici dell’Economia e che hanno ottenuto il via libera della Ragioneria generale dello Stato , l’ipotesi è che con la rimodulazione arriverebbero minori entrate per circa 1,7 miliardi nel mese di agosto. Compensate però da un maggior gettito delle rate da settembre a novembre di circa 560 milioni in più per ciascuna delle tre tranche.

A sollecitare un intervento sulla doppia rata di agosto - dopo che il problema nei mesi scorsi era stato ampiamente sollevato dal Quotidiano del Fisco ( si veda l’articolo del 6 marzo ), erano state le commissioni Finanze del Senato e della Camera, rispettivamente con una risoluzione e un question time. E proprio in risposta a quest’ultimo il Governo aveva manifestato l’intenzione di intervenire «a regime e nel rispetto dei vincoli di gettito», per «una diversa modulazione della rateazione del versamento delle imposte risultanti dalle dichiarazioni, in presenza delle segnalate criticità relative al calendario delle scadenze fiscali».

Al momento si è provveduto con una soluzione-tampone in vista della scadenza del 20 agosto. Il problema è, però, che i tempi sono strettissimi. E, come aveva già denunciato il direttore generale di AssoSoftware Roberto Bellini, una modifica a pochi giorni dalla scadenza effettuata nel periodo delle ferie renderebbe impossibile per le software house intervenire sui programmi che generano i versamenti e conseguentemente per aziende e consulenti applicarla. Così come non ci sarebbe per gli intermediari, considerato il periodo estivo e di ferie, più il tempo per richiamare, aggiornare e ricontrollare le deleghe di pagamento (F24) già inviate alle banche, come ha evidenziato ai suoi associati la Cna (si veda Il Quotidiano del Fisco del 10 agosto ).

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