Imposte

Sui giochi primo anno di «rosso» per l’Erario

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di Marco Mobili

Prima o poi sarebbe dovuto accadere. Dopo anni di entrate in crescita costante per lo Stato la “gallina dalle uova d’oro” del gioco pubblico è destinata a far registrare il primo «rosso» per le casse dell’Erario. Il calo di gettito stimato a fine settembre dai Monopoli si attesta al 2,25% con una proiezione di incassi di 10,237 miliardi contro i 10,472 miliardi registrati dal Fisco lo scorso anno. E pensare che la crescita delle entrate da gioco tra il 2015 e il 2016 era stata di oltre 2 miliardi.

A frenare il gettito contribuiscono più fattori. A partire dalla continua crescita del gioco on line che ha livelli di restituzioni in vincite ai giocatori, il cosiddetto pay out, molto alto. In termini di gettito arriveranno molti meno euro dalle “macchinette”. Entro fine anno, infatti, i concessionari dovranno spegnere almeno il 19% delle slot oggi in funzione, così come prevede la manovra correttiva della primavera scorsa. Tra il 2015 e il 2016 le entrate da slot e vlt, nei primi nove mesi, erano cresciute di oltre un miliardo. Ora lo scarto fra settembre 2016 e settembre 2017 è inferiore ai 100 milioni con una crescita del gettito limitata al 2,27 per cento.

Nei primi nove mesi di entrate vanno sottolineati anche i -281 milioni fatti registrare dal lotto. Un minor gettito influenzato soprattutto dalla maggiore raccolta registrata nel 2016 e trainata dai ritardatari su cui gli amanti della smorfia e dei numeri hanno puntato nei primi 9 mesi poco meno di 6 miliardi di euro garantendo all’Erario 1,2 miliardi. A perdere sono anche i giochi numerici a totalizzatore che ricomprendono in unica voce il Totocalcio il Totogol e il Superenalotto con circa 21 milioni in meno. Più contenuta, pari a -18,5 milioni, il rosso delle lotterie inclusi i Gratta e Vinci. Infine contenuto in 4 milioni e mezzo i calo del Bingo.

A garantire milioni di euro al Fisco sono ancora le scommesse sportive con un +15,66% di crescita in nove mesi.

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