Tari, resta il divieto di motivazione postuma dell’accertamento
Esclusa la possibilità di integrazione dinanzi al giudice
La Cassazione, con l’ordinanza 21875 del 29 luglio scorso si è espressa sul tema dell’obbligo motivazionale dell’avviso di accertamento Tari ribadendo il cosiddetto divieto di integrazione postuma, già presente nell’ordinamento, e reso espresso dal legislatore della riforma fiscale.
L’articolo 7, comma 1, dello Statuto del contribuente, già nella formulazione antecedente alla riforma, sanciva che gli atti emessi dalle amministrazioni fiscali devono essere motivati dai presupposti di fatto e dalle ...