Controlli e liti

Il via libera dell’Ecofin allo scambio dei dati rafforza la lotta all’evasione internazionale

di Davide Rotondo


L'Ecofin, il consiglio composto dai Ministri dell'Economia e delle Finanze degli Stati membri dell'Unione Europea, nella giornata di martedì, ha raggiunto l'accordo politico sull'estensione del campo di applicazione dello scambio automatico di informazioni tra le amministrazioni fiscali dei paesi membri dell'Unione Europea in ottica di contrasto all'evasione fiscale e rafforzamento della trasparenza fiscale. Il via libera dei 28 paesi Ue a partire dal 1 gennaio 2016 con il primo scambio informativo dal 2017 (l'Austria ha richiesto un anno in più per adeguarsi gradualmente) riguarda l'approvazione preliminare del testo integrativo della  “Administrative Cooperative Directive” (Direttiva 2011/16/Ue), ovvero la norma comunitaria che consente agli Stati membri della Ue di adeguarsi agli standard OCSE in materia di trasparenza fiscale. la proposta di revisione si pone l'obiettivo di creare una solida base legislativa della direttiva ampliando l'ambito di applicazione soggettivo e oggettivo dello scambio multilaterale automatico a interessi, dividendi ed altri redditi di natura finanziaria, a partire appunto dal 2017.
Il testo della proposta non è stato ancora reso pubblico ma l'aspettativa è che sia allineata allo Standard globale in materia di scambio automatico elaborato dall'OCSE (Common Reporting Standard (CRS)) e in fase di approvazione finale nel corso del prossimo G20 previsto a Brisbane, Australia nel mese di novembre.
Il CRS fa leva sull'impalcatura della normativa statunitense Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA), in vigore dal 1° luglio 2014, che prevede l'identificazione, da parte degli intermediari finanziari (banche, SGR, fiduciarie) dei soggetti statunitensi che detengono conti finanziari presso di essi e la conseguente comunicazione di determinate informazioni sugli stessi a partire dal 30 aprile 2015 (per l'Italia) verso l'Agenzia delle Entrate, che le trasmetterà a sua volta all'Internal Revenue Service, l'Autorità fiscale americana. Il CRS, che rappresenta la naturale evoluzione multilaterale di FATCA, comporterà invece l'identificazione e la segnalazione dei conti finanziari detenuti da tutti i soggetti non residenti all'Agenzia delle Entrate, che a loro volta li comunicherà in modalità automatica con le Autorità degli altri Paesi aderenti. Per quanto riguarda l'Italia, i primi obblighi in capo agli intermediari finanziari dovrebbero partire dal 1o gennaio 2016 con le procedure di adeguata verifica dei conti finanziari aperti dalla clientela e la prima segnalazione all'Autorità fiscale nel 2017. Si ricorda, infatti, che le disposizioni concernenti gli adempimenti CRS a cui saranno tenuti gli intermediari finanziari italiani sono già contenute nello schema di Legge di ratifica dell'Accordo sottoscritto tra Italia e Stati Uniti per l'implementazione di FATCA, attualmente all'esame della Commissione Finanza della Camera.
Ad oggi circa 64 paesi hanno ufficialmente già dichiarato la loro volontà di aderire al CRS. Tra questi, anche Giurisdizioni a fiscalità agevolata e/o tradizionalmente caratterizzati dal segreto bancario come la Svizzera, l'Austria ed il Lussemburgo, che si sono impegnati formalmente all'introduzione del nuovo meccanismo di scambio.
Prosegue infatti contestualmente il processo di raccolta delle manifestazione di interesse allo scambio di informazioni fiscali tra Paesi a livello globale in ottica di contrasto all'evasione con l'inclusione anche di un altro paese rinomato per la fiscalità agevolata come il principato di Monaco, che ha espresso il proprio impegno ad aderire alla Multilateral Convention on Mutual Administrative Assistance in Tax Matters. Questa Convenzione multilaterale a livello OCSE prevede diverse forme di co-operazione amministrativa tra Stati ai fini fiscali, sia a livello di scambio informativo su richiesta, sia di aiuto a livello di riscossione delle imposte.
La Multilateral Convention on Mutual Administrative Assistance in Tax Matters potrebbe costituire una delle basi legali per lo scambio informativo tra Autorità fiscali ai fini CRS tra Stati aderenti. Come previsto dal CRS, ogni Stato dovrebbe ricorrere alla stipula di un cosiddetto Competent Authority Agreement (modello CAA) bilaterale con gli altri Stati aderenti per implementare quanto richiesto dal CRS. sottoscrivere un unico modello multilaterale (Multilateral CAA) tra più Paesi. Come annunciato dall'OCSE in data 13 ottobre, ci si aspetta che, al Global Forum on Transparency and Exchange of Information for Tax Purposes (che si terrà a Berlino il 28 e 29 ottobre), un numero significativo di Paesi potrebbero decidere di sottoscrivere formalmente l'accordo multilaterale superando la manifestazione di interesse.

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