Fondo perduto, la bozza di domanda: antimafia solo oltre i 150mila euro
Nello schema di istanza anche le condizioni soggettive come l’avvio di attività e i ricavi «non puntuali»
Dati antimafia solo da inserire solo per contributi oltre i 150mila euro (anche se i controlli poi saranno anche sotto questa soglia). Indicazione non puntuale, ma solo “per fasce”, dei ricavi o compensi del 2019. Importo del fatturato e dei corrispettivi riferito sia ad aprile 2019 che ad aprile 2020.
La bozza del modello di istanza all’agenzia delle Entrate per il contributo a fondo perduto - iniziata a circolare sul web e sui social domenica 7 giugno - conferma le anticipazioni dei giorni scorsi (si veda l’articolo su NT+ Fisco del 3 giugno).
I requisiti
Non sarà necessario indicare ricavi o compensi puntuali del 2019. L’istanza invece chiede di indicare solamente in quale delle tre fasce si colloca il contribuente:
● fino a 400mila euro;
● superiori a 400mila euro e fino a un milione di euro;
● superiore a un milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Il contributo spetta se il dato del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 è inferiore ai 2/3 rispetto a quello di aprile 2019. Ad esempio, con un fatturato di aprile 2019 di 9mila euro, il contributo spetta se il fatturato di aprile 2020 è di 5.999 euro o meno.
Il modello chiede dunque di indicare l’importo di riferimento, che però non è di immediata reperibilità per l’imprenditore. L’ipotesi di fondo - secondo quanto già indicato dalla circolare 9/E sulla sospensione dei versamenti - è quella di conteggiare le operazioni fatturate o certificate che hanno partecipato alla liquidazione Iva mensile, a cui vanno sommati i corrispettivi relativi alle operazioni effettuate non rilevanti ai fini Iva.
Per esigenze di semplificazione il dato dovrebbe tenere conto sia delle note di debito che di credito.
Nel caso dell’esempio, immaginando che i ricavi complessivi del 2019 siano inferiori a 400mila euro, il contribuente avrebbe diritto a un contributo pari al 20% del calo d fatturato, con il minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2mila euro per gli altri soggetti. Ad esempio, se un imprenditore persona fisica avesse registrato un fatturato di 2mila euro (calo di 7mila euro) avrebbe diritto a un contributo di 1.400 euro.
L’ammontare dell’aiuto, comunque, non va quantificato nella domanda, almeno stando alla bozza. Sarà l’agenzia delle Entrate a fare i conteggi ed erogare l’importo sull’Iban che lo stesso beneficiario dovrà indicare nel modello.
Le deroghe
L’accesso al contributo a fondo perduto è consentito anche a chi non rientra nel requisito del calo di fatturato e corrispettivi a condizione che abbia iniziato l'attività a partire dal 1° gennaio 2019. La stessa deroga è riservata ai soggetti che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza per il coronavirus.
Due eccezioni che nella bozza di domanda telematica andranno espressamente segnalate per poter accedere al contributo.
La mancata percezione di altre indenntità anti-Covid
Bisognerà anche indicare di essere soggetti diversi da quelli indicati nel comma 2 dell’articolo 25 del decreto rilancio (Dl 34/2020), ossia i soggetti che non hanno diritto al fondo perduto:
● soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020;
● enti pubblici in base a quanto previsto dall’articolo 74 del Tuir;
● intermediari finanziari e società di partecipazione (articolo 162-bis del Tuir);
soggetti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli articoli 27 e 38 del Dl 18/2020 (i cosiddetti 600 euro);
● lavoratori dipendenti e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria.
Larinuncia totale con la successiva istanza
Nel modello compare anche una casella con cui il contribuente può indicare la rinuncia totale con un’istanza successiva a quella in cui ha richiesto il contributo.
Un’opzione che apre alla possibilità di riprensentare l’istanza in caso di errori o imprecisioni, ad esempio nel caso dell’Iban errato (un problema che si era posto nel caso dell’istanza per i 600 euro gestita dall’Inps e che, sui grandi numeri, aveva messo in difficoltà molti potenziali beneficiari che avevano optato per il fai-da-te).
Il quadro A per l’antimafia
Il quadro A è destinato all’indicazione dei dati antimafia, che però andrà compilato solo per i contributi oltre 15omila euro. Soglia che sarà virtualmente impossibile da raggiungere. Ma questo non esclude i controlli: l’Agenzia, infatti, riscontrerà il rispetto della normativa antimafia anche per i contributi inferiori.