L'esperto rispondeAdempimenti

Il credito d’imposta sui sistemi di allarme previsto anche per il 2017

di Marco Zandonà

La domanda

Causa mancanza di adeguata informativa in materia, non da ultimo l'assenza di qualsiasi riferimento nelle guide fiscali dell'agenzia delle entrate in materia di interventi di ristrutturazione alla fattispecie del credito d'imposta per l'installazione di sistemi di allarme, previsto dalla legge di stabilità 2016, peraltro aggiuntivo ed alternativo allo specifico plafond di euro 96.000,00 sulle spese di ristrutturazione, si chiede se tale L’installazione di un sistema di allarme, eseguita e fatturata nel 2016, ed effettivamente pagata nel gennaio 2017, può fruire del credito d’imposta con il plafond di 96mila euro? È possibile effettuare il pagamento con modalità alternative al bonifico, come ad esempio un assegno bancario non trasferibile?
M.R. – Forlì

Il credito di imposta per i sistemi di allarme è stato istituito dall’articolo 1, comma 982 della legge 208/2015 e prorogato anche per il 2017 dall’articolo 1 della legge 232/2016 (vedi anche Dm 6 dicembre 2016) e prevede il riconoscimento di un credito d’imposta alle persone fisiche che nel corso del 2016 abbiano sostenuto spese per l’installazione di sistemi di videosorveglianza digitale o di sistemi di allarme, nonché per le spese connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza dirette alla prevenzione di attività criminali.

Le spese devono riguardare immobili non utilizzati nell’attività d’impresa o di lavoro autonomo e, in caso di uso promiscuo, il credito spetta nella misura del 50%. Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del Dlgs 241/1997, presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’agenzia delle Entrate. Le persone fisiche non titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito spettante anche in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi. Dal 20 febbraio e fino al 20 marzo 2016, i contribuenti che hanno sostenuto spese per sistemi di videosorveglianza digitale, sistemi di allarme e di vigilanza potranno inviare le domande di accesso al credito. Il provvedimento dell’agenzia delle Entrate 14 febbraio 2017 chiarisce che la richiesta va inviata telematicamente all’Agenzia utilizzando l’apposito software gratuito «Creditovideosorverglianza» disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it. Al canale telematico possono accedere tutte le persone fisiche che nel 2016 abbiano sostenuto spese per sistemi di videosorveglianza digitale o di allarme oppure spese connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza a protezione di immobili non adibiti ad attività d'impresa o lavoro autonomo. Per poter fruire dell’agevolazione è sufficiente collegarsi al sito dell’Agenzia e inviare la richiesta, autonomamente oppure tramite intermediario, con il software “Creditovideosorverglianza”. Nella domanda vanno indicati il codice fiscale del beneficiario e del fornitore del bene o servizio, nonché numero, data e importo delle fatture relative ai beni e servizi acquisiti, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto. Occorre inoltre specificare se la fattura è relativa a un immobile adibito promiscuamente all’esercizio d’impresa o di lavoro autonomo e all’uso personale o familiare del contribuente. In questo caso il credito d’imposta spetterà nella misura del 50%. Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura percentuale che sarà resa nota con provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate da emanarsi entro il 31 marzo 2017, risultante dal rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e il credito d’imposta complessivamente richiesto. Essendo stato prorogato anche per il 2017 le spese sostenute in tale anno (principio di cassa) fruiscono del credito di imposta a partire dal 2018. Il pagamento non necessariamente deve avvenire con bonifico pertanto si presume possibile anche il pagamento con carta di credito, bancomat o assegno (ma sul punto mancano le indicazioni dell’agenzia delle Entrate.

Su sito dell’agenzia delle Entrate il 22 febbraio è stato pubblicato un vademecum che spiega come richiedere il bonus.

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