Spese sanitarie, il termine è annuale ma l’invio dei dati può essere «spacchettato»
Ferma la scadenza finale che verrà stabilita dal Mef, il contribuente può scegliere le tempistiche di trasmissione che preferisce, poiché il sistema di ricezione del sistema Ts è estremamente flessibile
Lo scorso giugno il Governo su delega del Parlamento ha stabilito che, a partire dal 2026 con riferimento ai dati relativi al 2025, i soggetti tenuti all’invio dei dati delle spese sanitarie al Sistema tessera sanitaria – utili per la predisposizione, da parte dell’agenzia delle Entrate, della dichiarazione dei redditi precompilata – potranno provvedere alla loro trasmissione con cadenza annuale, entro il termine stabilito con decreto del Mef.
La faq delle Entrate
La mancata pubblicazione del decreto del Mef ha ingenerato alcune incertezze nei contribuenti e nei loro intermediari fiscali circa l’effettiva possibilità di non effettuare la trasmissione dei dati del primo semestre 2025 entro il termine del 30 settembre 2025, incertezze che sono state fugate dall’agenzia delle Entrate a ridosso della citata scadenza semestrale, con la faq del 24 settembre 2025 (si veda il precedente articolo «Spese sanitarie 2025 con invio annuale: niente scadenza entro il 30 settembre»).
Con la faq l’agenzia delle Entrate ha chiarito definitivamente che «a partire dalle spese sanitarie riferite all’anno 2025, l’invio dei dati al sistema Tessera sanitaria ha cadenza annuale, come previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 8 gennaio 2024, n. 1, sostituto dall’articolo 5 del decreto legislativo 12 giugno 2025, n. 81. È da ritenersi, quindi, superato il termine del 30 settembre 2025 per l’invio delle spese sanitarie riferite al primo semestre 2025, previsto dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze dell’8 febbraio 2024. La nuova scadenza per l’invio dei dati relativi all’anno 2025 sarà fissata con decreto del ministero dell’Economia e delle finanze e ne sarà data evidenza sul portale del Sistema tessera sanitaria».
Non deve comunque trarre in inganno l’apparente perentorietà della locuzione «ha cadenza annuale» in quanto il meccanismo di invio delle fatture al sistema Ts da sempre prevede la possibilità di inviare i dati delle fatture in qualsiasi momento dell’anno, quindi anche in tempo reale al momento dell’emissione di ciascuna fattura. In questi mesi le software house associate ad AssoSoftware hanno ricevuto dai propri clienti molteplici richieste di chiarimenti non solo in relazione alle incertezze sull’effettiva possibilità di non effettuare la trasmissione dei dati del primo semestre 2025, ma anche circa la possibilità di anticipare l’invio annuale ovvero “spacchettarlo” in più invii, mantenendo ad esempio per praticità l’invio semestrale.
Ebbene, poiché il sistema di ricezione del sistema Ts è estremamente flessibile, il contribuente ha la possibilità di scegliere la modalità di invio che preferisce, con il solo limite che entro il termine che verrà stabilito con decreto del Mef - termine che tradizionalmente cade a fine gennaio, con possibile proroga nel mese di febbraio - dovranno essere trasmessi i dati di tutte le fatture incassate nell’anno precedente.
I gestionali
Dal lato delle procedure informatiche, la maggior parte dei gestionali che permettono di gestire e inviare i dati delle prestazioni sanitarie al sistema Ts sono stati già adeguati (o lo saranno a breve) per permettere agli operatori di effettuare un unico invio annuale, stante che rimane sempre possibile continuare a inviare i dati delle fatture incassate con qualsiasi cadenza, in qualsiasi momento dell’anno, trasmettendoli anche in tempo reale.
Va ricordato che i gestionali possono essere classificati in due grandi famiglie:
1) quelli progettati e realizzati come estensione dei software di fatturazione elettronica, i quali tuttavia vengono configurati per produrre il documento cartaceo/Pdf e per non effettuare l’invio allo Sdi (Sistema di interscambio) dei file Xml. Essi sono in grado di gestire anche gli incassi ed effettuare l’invio automatico al sistema Ts dei dati delle sole fatture effettivamente incassate, eventualmente anche in proporzione alla quota parte incassata nel caso di incasso parziale;
2) quelli concepiti come estensione dei software di contabilità, anch’essi in grado di gestire anche gli incassi ed effettuare l’invio al sistema Tessera sanitaria dei dati delle sole fatture effettivamente incassate.
I primi sono di solito utilizzati direttamente dai medici e dalle strutture sanitarie per emettere le fatture e trasmetterne i dati al sistema Ts, in tempo reale o con cadenza programmata. Mentre i secondi sono utilizzati dagli intermediari fiscali che effettuano il servizio di trasmissione dei dati al sistema Ts per conto dei propri clienti operatori sanitari con cadenza semestrale (o da quest’anno annuale), dopo aver registrato in contabilità le relative fatture.
I canali di trasmissione
Per quanto riguarda l’eventuale unificazione dei canali di trasmissione – sistema Ts per le fatture degli operatori sanitari e Sdi per le restanti fatture elettroniche - sembra al momento che il legislatore vi abbia rinunciato, in quanto tutto il processo è rimasto imbrigliato nelle problematiche legate alla privacy e alla necessità di disporre non solo dei dati delle fatture emesse, ma anche di quelli dei relativi incassi.
Si tratta di problematiche che con la giusta volontà potrebbero essere superate, sia con interventi tecnici mirati che consentirebbero di superare i problemi legati alla privacy, sia introducendo semplificazioni legislative, quali ad esempio quella dell’eliminazione del criterio di cassa, visto che quasi sempre le fatture vengono emesse solo dopo l’incasso e che comunque, come conseguenza di una fattura non incassata vi è sempre l’emissione di una nota di variazione, il cui effetto impositivo negativo ricade sul paziente anche se in precedenza si era dedotto la spesa. È, in ogni caso, evidente che l’unificazione dei canali di trasmissione, in luogo dell’anacronistico invio al sistema Ts, porterebbe vantaggi a tutti gli stakeholders.







