Diritto

Assemblee non partecipate rendono l’associazione un’impresa commerciale

Il rispetto dei principi di democraticità deve essere effettivo

di Giovanbattista Tona

Basta accertare il mancato rispetto dei principi di democraticità e di partecipazione all’interno dell’ente collettivo privato per disconoscere la natura di associazione e applicare il regime tributario dell’impresa commerciale. E ciò vale anche se non si è proceduto a verificare dettagliatamente l’attività svolta in concreto o il perseguimento dello scopo di lucro, perché già se vi è certezza sul fatto che la maggior parte dei soci non partecipino alla vita dell’associazione o non gli sia garantito l’esercizio regolare del diritto di voto, la disciplina di favore non può operare.

Questo emerge da un’ordinanza dell’11 gennaio 2023 della sezione tributaria della Corte di Cassazione, che si è occupata di un’associazione dilettantistica sportiva qualificata dalle Entrate società di fatto.

La natura di associazione dell’ente collettivo, che non produce redditi da attività commerciale, è descritta dall’articolo 148 del Tuir, che al comma 8, lettera c) prevede, quale condizione per considerare non commerciali le attività svolte e quale fondamento delle agevolazioni fiscali, che le associazioni debbano assicurare, nelle clausole statutarie come nel reale svolgimento dell’attività associativa, l’effettività dei principi di democraticità e partecipazione nel rapporto associativo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione e prevedendo per associati o partecipanti maggiori di età diritto di voto per la nomina degli organi direttivi dell’ente.

A questo fine non bastano le formali previsioni statutarie obbligatorie ma occorre accertarne l’attuazione in concreto nelle attività effettive degli associati e nelle relazioni interne all’associazione (Cassazione 16081/2022). La giurisprudenza ha già individuato numerosi indicatori del mancato rispetto di tali principi.

È stato considerato assente il principio di democraticità nel caso di scarsa partecipazione dei soci alla vita associativa e di concentrazione della capacità decisionale nella persona del presidente (Cassazione 25708/2020) o in caso di omessa convocazione degli associati quando bisognava assumere decisioni in assemblea (Cassazione 31427/2019) o ancora in caso di mancata dimostrazione da parte dell’associazione dell’effettivo e regolare svolgimento delle assemblee, di mancata indicazione delle generalità dei partecipanti e di adozione delle decisioni al di fuori dell’ambito assembleare (Cassazione 26365/2021).

Nel caso esaminato dalla Cassazione nell’ordinanza dell’11 gennaio, non vi era prova della pubblicizzazione delle assemblee tra gli associati e gli organi associativi non avevano disposto l’indizione della prima convocazione delle assemblee, che si svolgevano sostanzialmente in unica convocazione. Inoltre, era stata accertata la mancata partecipazione alle assemblee degli associati, ad eccezione di un gruppo ristretto, peraltro tutti facenti parte del direttivo.

A fronte di queste carenze non ha rilevanza l’articolo 149 Tuir, secondo il quale «indipendentemente dalle previsioni statutarie, l’ente perde la qualifica di ente non commerciale qualora eserciti prevalentemente attività commerciale per un intero periodo di imposta». Questa norma prevede che l’associazione, anche se rispetta in concreto le clausole statutarie obbligatorie, perda la qualifica di ente non commerciale ove si accerti lo svolgimento di attività commerciale con prevalenza rispetto a quella non commerciale (Cassazione 34189/2021). Ma se a monte manca il rispetto dei principi di democraticità e di partecipazione l’accertamento della prevalenza dell’attività commerciale è del tutto superfluo.

La giurisprudenza
Non basta lo statuto
Per beneficiare della disciplina tributaria di favore (articolo 143 Tuir) l'attività deve essere svolta da un ente non commerciale, la cui natura va verificata in concreto: non è sufficiente l'allegazione dello statuto. Spetta all'associazione provare il possesso dei requisiti necessari Cassazione 16081/2022

Distribuzione degli utili
Va disconosciuto il regime di favore previsto dall'articolo 143 del Tuir, per carenza dei requisiti di “decommercializzazione”, richiesti alle associazioni senza scopo di lucro, in caso di distribuzione degli utili, omessa compilazione del libro dei soci e mancata partecipazione degli associati alla vita dell’ente Cassazione 34189/2021

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©