Adempimenti

Al lavoro parità di genere con sgravio contributivo

Bonus alle aziende in linea con la certificazione. Ampliato il perimetro degli obbligati al rapporto sul personale

di Mauro Pizzin

Ampliamento del perimetro delle aziende pubbliche e private obbligate a redigere il rapporto sulla situazione del personale, introduzione della certificazione della parità di genere con meccanismo premiale per le aziende virtuose, previsioni di strumenti di conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro.

Sono, queste, alcune delle principali novità introdotte dal pdl per le pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, a partire dalla parità salariale, diventato il 26 ottobre legge dopo il via libera in sede deliberante della commissione Lavoro del Senato al testo già congedato dalla Camera il 13 ottobre. Il nuovo testo normativo interviene su Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (Dlgs 198/2006) tramite integrazioni e inserimenti di nuovi articoli.

Significative sono le modifiche apportate al rapporto sulla situazione del personale previsto dall’articolo 46 del codice e che va redatto almeno ogni due anni da aziende pubbliche e private. Il documento, destinato a fotografare la situazione lavorativa del personale maschile e femminile, prima a carico delle imprese con oltre 100 dipendenti, coinvolgerà dopo l’entrata in vigore della legge anche tutte le realtà con oltre 50 addetti nonchè - solo su base volontaria - quelle sotto tale soglia.

Una novità assoluta è rappresentata dalla certificazione della parità di genere introdotta con l’articolo 46 bis del codice e prevista per le stesse aziende coinvolte nel rapporto sulla situazione del personale. Dal 1° gennaio 2022 questa certificazione attesterà «le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità».

I parametri minimi per il conseguimento della certificazione, così come le modalità di acquisizione, monitoraggio e controllo dei dati trasmessi verranno definiti con uno o più decreti.

A favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione la legge prevede uno sgravio contributivo: allo scopo per il 2022 è stata prevista una dote di 50 milioni. Lo sgravio - chiarisce la norma - sarà applicato su base mensile e non potrà essere superiore all’1% dei contributi dovuti, nè oltrepassare il limite massimo di 50mila euro annui per azienda.

La legge interviene anche in materia di discriminazione diretta e indiretta, ampliando la portata della articolo 25 del codice. La nuova versione del comma 2-bis, infatti, inserisce tra le fattispecie che danno luogo a discriminazione ogni atto organizzativo, il quale, modificando l’organizzazione delle condizioni e il tempo del lavoro in ragione del sesso, possa porre il lavoratore in posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri lavoratori o limitare le sue opportunità di partecipazione alla vita o alle scelte aziendali oppure limitare il suo accesso ai meccanismi di avanzamento e di progressione bella carriera.

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