Imposte

Bonus edilizi, molti sportelli bancari congelano l’acquisizione di nuovi crediti

Senza possibilità di cessionela capienza fiscale diventa un vincolo impossibile da superare

di Giuseppe Latour

I possibili problemi di capienza fiscale hanno indotto molte banche, in questi giorni, a congelare per i propri clienti le nuove operazioni di cessione, in attesa della versione finale del decreto Sostegni ter.

Il provvedimento del Governo, anche se solo in bozza, ha già prodotto un effetto concreto per moltissime persone. In tanti, infatti, si sono visti rispondere, alla richiesta di avviare nuove pratiche di cessione, che «alla luce delle anticipazioni del contenuto del Dl Sostegni ter di prossima pubblicazione circa la modifica delle possibilità di cessione di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi, sono sospese, fino a nuova comunicazione, tutte le nuove operazioni».

Il motivo di questo cortocircuito viene spiegato da Matteo Tarroni, ceo di Workinvoice, società partecipata da Crif che gestisce una piattaforma di scambio dei crediti fiscali, un marketplace che consente di monetizzare i bonus: «Ci sono state due fasi in questo mercato. La prima è terminata con il decreto Antifrodi: prima di quel provvedimento le transazioni riguardavano aziende che maturavano crediti fiscali e le vendevano ad altre aziende con capacità fiscale in eccesso».

Il decreto Antifrodi ha, però, reso più complicata la cessione tra aziende. Prosegue Tarroni: «Adesso, alle aziende si sono sostituite le banche, che si trasferiscono crediti tra loro. Quindi, il mercato è diventato principalmente di banche che cedono ad altre banche più grandi, con capienza fiscale maggiore». Ora, però, con il decreto Sostegni ter, si è tutto bloccato: «Siamo in stand by. Le banche attualmente non sanno nemmeno se possono ancora fare le cessioni tra di loro». Così, a cascata, quelle stesse banche, in questi giorni, non avviano nuove pratiche con i clienti.

Banco Bpm conferma che «alla luce delle possibili limitazioni al numero di cessioni dei crediti fiscali, contenute nel Dl Sostegni ter, abbiamo temporaneamente sospeso l’acquisizione di nuove pratiche, in attesa delle determinazioni finali del decreto legge e per valutare i diversi scenari evolutivi, con l’obiettivo di limitare, per quanto possibile, l’eventuale impatto sui clienti».

Stessa precauzione dalla Banca popolare di Sondrio, che a sua volta ha sospeso temporaneamente l’attivazione di nuove pratiche. Ma le segnalazioni di blocchi e rallentamenti sono moltissime in tutta Italia. E confermano, al di là dei casi singoli, una tendenza di sistema: con la nuova norma, la possibilità di incamerare crediti diventa limitata e viene agganciata inesorabilmente al massimale della capienza fiscale. Un vincolo che cambierà necessariamente i confini di questo mercato.

Anche Cassa centrale banca, capogruppo di 71 istituti, sta studiando le nuove regole, in attesa di capire che piega prenderanno. Di certo - spiegano - «il possibile blocco delle cessioni potrebbe avere un impatto significativo, perché avevamo immaginato una possibile compensazione interna tra le nostre banche». Senza cessioni, le banche che esauriscono il loro plafond, semplicemente, non potranno più acquistare crediti.

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