Professione

Commercialisti: elenchi dei delegati alle vendite immobiliari da prorogare fino al 31 dicembre

L’attuale normativa prevede che gli elenchi formati secondo i nuovi criteri diventino operativi dal 30 giugno 2023

Gli attuali elenchi di professionisti delegati alle vendite immobiliari vanno prorogati dal 30 giugno 2023 al 31 dicembre. È quanto chiede il Consiglio nazionale dei commercialisti con una nota del 3 aprile.

Il differimento, spiegano i commercialisti, si rende necessario per uniformare le prassi all’interno dei tribunali italiani e per consentire ai professionisti di adempiere ai nuovi obblighi formativi. La richiesta al ministero della Giustizia arriva in seguito all’entrata in vigore delle disposizioni della riforma Cartabia in merito alla decorrenza dell’efficacia del pieno funzionamento dei nuovi elenchi; l’entrata in vigore del nuovo articolo 179 ter, disposizioni attuative del Codice di procedura civile è prevista per il 30 giugno 2023; a partire da questa data, quindi, solo i professionisti iscritti ai nuovi elenchi potranno essere incaricati di gestire la vendita all’asta dei beni oggetto di esecuzione.

«Le nuove regole previste per la formazione degli elenchi dei professionisti – afferma il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio – suscitano non poche perplessità e rischiano di impedire l’esercizio dell’attività professionale a molti degli iscritti all’albo».

« In questa prospettiva – prosegue la consigliera segretaria delegata alle funzioni giudiziarie, Giovanna Greco –, sarebbe auspicabile che il Ministero chiarisca che gli elenchi dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita in uso la piena funzionalità dei nuovi elenchi previsti dall'articolo 179 ter, disposizioni attuative, Codice di procedura civile, decorra dal 1° gennaio 2024. L’esigenza di consentire all’interno di ciascun tribunale un ordinato avvicendamento negli incarichi e una corretta gestione dei nominativi dei professionisti disponibili a provvedere alle operazioni di vendita – continua – da coniugare con l’esigenza dei professionisti di adempiere a nuovi obblighi formativi, dovrebbe infatti consentire ai giudici di poter continuare a scegliere i delegati alle vendite attingendo ai vecchi elenchi che sarebbero comunque venuti a scadenza il prossimo 31 dicembre».

I commercialisti hanno richiesto una serie di modifiche alla normativa: dalla riduzione del numero di incarichi pregressi a una diversa modulazione della formazione specialistica, all’eliminazione del requisito del domicilio.

Incarichi pregressi

Tra i requisiti necessari per l'iscrizione all’elenco dei delegati alle vendite immobiliari si richiede che nei cinque anni precedenti si siano svolti almeno dieci incarichi, i commercialisti chiedono di abbassarli a quattro. Il motivo: la previsione trascura che negli ultimi cinque anni la pandemia da Covid-19 ha rallentato l’attività dei professionisti e degli uffici giudiziari.

Il numero di incarichi pregressi, secondo la categoria, andrebbe riformulata in una logica di maggior favore per i professionisti che hanno vissuto le sospensioni delle attività causate dalla pandemia e che vantino specifiche competenze nel settore delle esecuzioni e negli affini settori delle procedure concorsuali.

Formazione specialistica

Altra criticità riguarda la formazione specialistica per i commercialisti che non possono vantare almeno dieci incarichi nel quinquennio precedente. Per facilitare i professionisti impegnati a coniugare necessariamente l’attività formativa con l’esercizio dell’attività professionale, i commercialisti chiedono di ampliare la tipologia dei corsi della formazione per l’iscrizione all’elenco dei delegati alle vendite nel processo esecutivo, ritenendo assimilabile la formazione acquisita tramite corsi di perfezionamento seguiti nel campo delle procedure concorsuali, con specifica attenzione alle vendite competitive, dal momento che, proprio in queste settimane, i professionisti stanno frequentando i corsi per l’iscrizione all’albo del Codice della crisi.

Il requisito del domicilio

Un’altra proposta riguarda l’eliminazione del requisito del domicilio o della residenza nel circondario del tribunale ai fini dell’iscrizione nell’elenco. Un criterio, spiega il Consiglio nazionale, che vincola l’accesso ad una sola circoscrizione giudiziaria, non garantendo al professionista la specializzazione necessaria per gestire con professionalità e competenza le procedure. Secondo i commercialisti è necessario allargare l’accesso almeno a livello regionale.

Il corso gratuito del Consiglio nazionale

Per consentire anche ai commercialisti che non hanno svolto non meno di 10 incarichi nel quinquennio precedente di iscriversi nell’elenco dei professionisti delegati alle vendite, il Consiglio nazionale sta realizzando un corso gratuito di 25 ore.

L’erogazione del corso avverrà in seguito alla emanazione delle linee guida generali per definire i programmi di formazione e aggiornamento dei professionisti da parte della Scuola superiore della magistratura, alla cui elaborazione ha contribuito lo stesso Consiglio nazionale dei commercialisti insieme al Consiglio nazionale forense e al Consiglio nazionale del notariato.

«In attesa dell’emanazione delle linee guida generali per la definizione dei programmi e al fine di consentire l’assolvimento della formazione specialistica tramite l’organizzazione dei corsi da parte degli Ordini professionali – conclude la nota del Consiglio nazionale –, riteniamo che il Ministero potrebbe intervenire con una nota interpretativa finalizzata a fornire indicazioni operative in relazione alla istituzione dei “nuovi” elenchi dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita».

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