Adempimenti

Giornate di chiusura e costi fissi abbattono il risultato degli Isa

I correttivi collegano il calo dei ricavi alla contrazionedella produttività settoriale. Modifiche anche sulle scorte per tenere conto delle maggiori rimanenze

Nuovi correttivi straordinari Covid 19 per i contribuenti non esonerati dagli Isa per il periodo d’imposta 2020.

La commissione degli esperti, riunitasi lo scorso 9 aprile, ha approvato la metodologia che introduce specifici elementi di correzione agli indicatori di affidabilità sintetica. Si tratta , un po’ come già accaduto per i correttivi anticrisi previsti negli studi di settore, di una serie di interventi mirati a calmierare l’esito degli Isa nel tentativo di cogliere le singole specificità che non hanno permesso il raggiungimento degli standard valutativi attesi nell’applicazione degli indicatori elaborati da Sose.

Gli interventi straordinari previsti dalla Commissione possono essere riconducibili a due macro tipologie. La prima si rivolge ai soli indicatori elementari di affidabilità (ricavi/compensi per addetto, valore aggiunto e reddito per addetto), mentre i secondi si indirizzano in particolar modo nei confronti dell’altra batteria di indici, quelli di anomalia a cui si aggiunge uno specifico intervento sul magazzino.

Alla luce di ciò la prima situazione utilizzata per ridurre l’entità della valutazione Isa è stata identificata nelle giornate di chiusura previsti dai Dpcm che si sono susseguiti nel corso del 2020. Per questa via è stato introdotto un elemento di riduzione volto a ridurre il peso di alcuni costi fissi (su tutti:valore di beni strumentali, canoni di locazione, leasing) sul calcolo dei tre indicatori: ricavi/compensi per addetto, valore aggiunto e reddito per addetto.

L’ulteriore elemento oggetto di intervento ha riguardato nello specifico i ricavi/compensi, prevedendo una diminuzione del relativo coefficiente individuale utilizzato nella stima. Inoltre il ricavo/compenso (valore aggiunto) stimato viene ridotto di un ulteriore ammontare basato sulla contrazione (generale) della produttività settoriale registrata.

Completa l’intervento una specifica correzione destinata a ridurre il peso degli «addetti non dipendenti», per tenere conto del relativo mancato impiego degli stessi nei giorni di chiusura determinati dai Dpcm 2020, generando così una ulteriore riduzione del valore stimato. Gli altri correttivi previsti dalla Commissione vanno nella direzione di agire principalmente sui singoli indicatori di anomalia (ad esempio indice copertura spese di lavoro dipendente, incidenza dei costi residuali di gestione eccetera) che a seconda dei casi possono o meno interessare la singola posizione specifica.

Di interesse anche il correttivo sulla durata delle scorte per tenere conto del possibile aumento delle rimanenze di magazzino dovuto alla contrazione delle vendite per effetto della crisi pandemica. L’intervento in questo caso prevede uno specifico decremento delle rimanenze finali proporzionalmente alla caduta del valore di riferimento dei ricavi/compensi del singolo contribuente rispetto all’anno precedente, con effetti positivi sull’indicatore «durata delle scorte».

Bisognerà capire se gli interventi previsti nel loro complesso saranno in grado di correggere quanto basta gli indicatori alla luce delle difficoltà collegate al contesto pandemico.

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