Imposte

Investimenti entro novembre per i bonus beni strumentali

Con la conversione del Milleproroghe slitta di due mesi il termine per completare gli acquisti prenotati entro fine 2022. La proroga riguarda sia gli investimenti ordinari che quelli «Industria 4.0»

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di Luca Gaiani

Slitta al 30 novembre il termine per completare gli investimenti ordinari e quelli 4.0, che sono stati “prenotati” entro il 31 dicembre 2022, usufruendo dei crediti d’imposta in vigore lo scorso anno. Lo prevede un emendamento al decreto Milleproroghe approvato in commissione al Senato. Dopo la proroga al 30 settembre disposta dalla legge di bilancio, cambia nuovamente il quadro degli incentivi per gli investimenti delle imprese. Resta invece ferma al 30 giugno la scadenza per usufruire della aliquota maggiorata 50% sugli investimenti in software 4.0 prenotati nel 2022.

Scadenze in movimento

Il legislatore continua ad apportare piccoli ritocchi al quadro, già di per sé estremamente complesso, degli incentivi agli investimenti delle imprese. Un emendamento al mille proroghe approvato ieri in Senato interviene con due proroghe riguardanti il completamento degli investimenti prenotati entro la fine del 2022.

In primo luogo, si interviene portando al 30 novembre 2023 la data ultima, già prorogata dalla legge di bilancio al 30 settembre, per effettuare investimenti in beni materiali con caratteristiche «Industria 4.0» (allegato A della legge 232/2016) che sono stati validamente “prenotati” entro il 31 dicembre 2022 (ordine confermato accompagnato dal pagamento di un acconto di importo non inferiore al 20%), mantenendo in tal modo l’agevolazione con la griglia di crediti di imposta prevista dal comma 1057 della legge 178/2020 e dunque 40% fino a 2,5 milioni; 20% tra 2,5 e 10 milioni; 10% tra 10 e 20 milioni.

Del tutto nuovo è invece il secondo intervento, che fa slittare alla medesima data del 30 novembre il termine per completare gli investimenti nei beni materiali e immateriali “ordinari” previsti dal comma 1055 della della legge 178/2020, sempre qualora “prenotati” entro il 2022. Per questi investimenti è prevista una percentuale del 6% con un tetto di spesa di 2 milioni (materiali) e di 1 milione (immateriali).

Investimenti 2023

Decorso tale termine (ovvero nel caso in cui manchi una valida prenotazione nel 2022), gli investimenti “ordinari” non saranno più agevolabili, mentre per quelli in beni materiali 4.0 si potrà usufruire delle aliquote dimezzate previste dal comma 1057-bis: 20% fino a 2,5 milioni; 10% tra 2,5 e 10 milioni; 5% oltre 10 milioni e fino a 20 milioni. L’attuale agevolazione copre gli investimenti effettuati dal 2023 a tutto il 2025 (con la solita coda temporale del primo semestre successivo a fronte di prenotazioni) con applicazione di scaglioni distintamente per ogni singolo anno (circolare 14/E/2022).

Per quanto attiene agli investimenti in beni immateriali 4.0 (allegato B alla legge 232/2016) è previsto (comma 1058 della legge 178/2020) un credito di imposta pari al 20% del costo sostenuto, fino a un tetto di spesa pari a 1 milione di euro (annuale), nel periodo compreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 dicembre 2023, con coda al 30 giugno 2024 in presenza di “prenotazioni” entro fine 2023. Il Dl 50/2022 ha introdotto, per gli acquisti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2022 un tax credit potenziato al 50% del costo. In questo caso, però, è rimasta ferma al 30 giugno 2023 la data entro cui completare l’acquisto da parte di chi ha prenotato il bene immateriale entro la fine dello scorso esercizio. Nel corrente anno 2023 (senza prenotazione precedente) il tax credit torna al 20 per cento.

Il quadro per i prossimi anni

Per i beni strumentali materiali 4.0, come detto, la agevolazione vigente nel 2023 si ripropone anche per gli anni successivi sino al primo semestre 2026.

Per i beni immateriali 4.0, all’attuale quadro di agevolazioni (che scade al primo semestre 2024 per chi ha prenotato entro la fine di quest’anno) faranno invece seguito due distinti periodi. Nel 2024 (con la coda temporale del primo semestre 2025), il credito scenderà dal 20% al 15%. Nel 2025 (con la coda temporale del primo semestre 2026), infine, il credito passerà al 10%. Anche se ormai le imprese sono particolarmente attente ad individuare i termini per effettuare gli investimenti, vale la pena di ribadire qual è il momento da considerare a questi fini.

Se non vi sono particolari condizioni nei contratti che spostano in avanti il passaggio della proprietà, l’investimento si ha per effettuato alla consegna o spedizione per i beni acquistati o acquisiti in leasing, ovvero alla data di ultimazione della prestazione (accettazione dell’opera da parte del committente) per gli investimenti in appalto.

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