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Iva sull’e-commerce, i nuovi regimi Oss e Ioss trovano spazio nei gestionali

Alcuni software hanno previsto l’inserimento di un solo codice Iva ad aliquota libera. Altri hanno implementato codici Iva specifici per tutte le aliquote dei 26 paesi europei

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Dal 1° luglio 2021 saranno in vigore anche in Italia i regimi Iva Oss (One stop shop) e Ioss (Import one stop shop), che opereranno all’interno di un sistema europeo centralizzato e digitale di assolvimento dell’Iva, per le operazioni di commercio elettronico e di vendita a distanza.

Pur trattandosi di regimi Iva facoltativi, i vantaggi per le imprese italiane e straniere che vendono i loro prodotti nella Ue a consumatori finali (e assimilati), tramite l’uso di interfacce elettroniche o di portali internet (propri o di terzi), sono tali che l’adesione non potrà che essere diffusa.

Le imprese che vendono beni e forniscono servizi a consumatori finali in tutta l’Ue, tramite interfacce elettroniche, potranno infatti:

• disporre della sola partita Iva italiana, per tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi ammissibili a favore di acquirenti situati in tutti gli altri 26 Stati membri;

• dichiarare l’Iva in Italia, tramite un’unica dichiarazione elettronica ed effettuare un unico pagamento dell’Iva dovuta su tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi;

• interfacciarsi con la sola agenzia delle Entrate italiana, anche se le vendite avvengono in tutta la Ue.

A fronte dell’avvio di questi due nuovi regimi, quali saranno gli adeguamenti necessari ai software gestionali?

Dare una risposta a livello generale è piuttosto semplice, stante poi le specificità di ciascun prodotto in riferimento alla tipologia di utenti che lo utilizzano. Trattandosi, in entrambi i casi, di estensioni del precedente regime Moss, già in vigore dal 2015, l’operatività non differirà più di tanto da quella già adottata dai software per gestire tale regime.

Ricordiamo, infatti, che il Moss (mini sportello unico) è un sistema che consente ai soggetti passivi che forniscono servizi di telecomunicazione, di teleradiodiffusione ed elettronici (Tte) a consumatori nell’Ue, di dichiarare e versare l’Iva dovuta in tutti gli Stati membri dell’Ue in un unico Stato membro.

Di fatto Oss e Ioss costituiscono un’estensione del sistema Moss che, a decorrere dal 1° luglio 2021, si applicherà anche a tutti i servizi B2C che hanno luogo in Stati membri, alle vendite a distanza intracomunitarie di beni e ad alcune cessioni nazionali di beni. Il Moss di fatto verrà assorbito dai nuovi regimi Oss/Ioss.

Le soluzione adottate dai software gestionali per il regime Moss sono diverse. A livello Iva alcuni di questi hanno previsto l’inserimento di un solo codice Iva ad aliquota libera. Altri hanno implementato codici Iva specifici per tutte le aliquote dei 26 paesi europei. Altri ancora hanno deciso di non gestire la problematica, in relazione all’assenza di richieste da parte dei propri clienti.

Lato contabile, invece, i software che hanno deciso di implementare la gestione del Moss hanno dovuto fare i conti con gli incassi, al lordo dell’Iva, e con il giroconto di tale Iva a uno specifico conto di debito verso l’Erario, visto che i versamenti devono essere tenuti distinti.

Infatti tutte le operazioni Moss sono escluse dalle liquidazioni periodiche e dalla dichiarazione annuale Iva, in quanto sia la dichiarazione Moss sia i versamenti devono essere eseguiti con specifiche regole. Confluiscono invece nei registri Iva, ma esclusivamente per certificare il reddito dei soggetti in contabilità semplificata.

La probabile maggior diffusione dei nuovi regimi Oss/Ioss potrebbe rendere necessaria l’implementazione di ulteriori funzionalità.

AssoSoftware, come di consueto, fornirà il supporto informativo necessario alle software associate per la realizzazione delle procedure.