Imposte

Niente bollo per l’occupazione di suolo pubblico finalizzata alla raccolta firme a sostegno di referendum

di Federico Gavioli

L’esenzione dall’imposta di bollo si applica anche gli atti e documenti riferiti ad iniziative mediante le quali i cittadini sollecitano un’attività legislativa, nei limiti, tuttavia, in cui tali iniziative siano previste e riconosciute dalla Costituzione o da altre previsioni normative a carattere comunitario, nazionale, regionale o locale. È quanto emerge dalla risoluzione 56/E/2018 di ieri ( clicca qui per consultarla ).

Il quesito posto all’Agenzia delle Entrate è finalizzato a conoscere la corretta applicazione dell’imposta di bollo sulle istanze per l’occupazione di suolo pubblico finalizzata alla raccolta firme a sostegno di referendum, iniziative legislative popolari, petizioni ed istanze, nonché sulle relative autorizzazioni rilasciate dagli enti locali.

Il parere delle Entrate
L’agenzia delle Entrate dopo una meticolosa ricostruzione della normativa di riferimento ritiene che l’esenzione prevista dal citato articolo 1, della Tabella di cui all’allegato B del Dpr 642 del 1972, possa ricomprendere anche gli atti e documenti riferiti ad iniziative mediante le quali i cittadini sollecitano un’attività legislativa. I tecnici delle Entrate sono del parere che le richieste di occupazione del suolo pubblico, e le relative autorizzazioni rilasciate dai Comuni, per la raccolta di firme, possano essere esentate in modo assoluto dal pagamento dell’imposta di bollo al ricorrere delle seguenti condizioni:
•siano finalizzate a sottoscrivere petizioni alle Camere, al Parlamento europeo , ai consigli regionali e delle province autonome e ai consigli degli enti locali, secondo quanto previsto dai rispettivi Statuti;
•siano rivolte a promuovere la presentazione di proposte di legge di iniziativa popolare alle Camere , alla Commissione europea , ai consigli regionali e delle province autonome, ai consigli degli enti locali, secondo quanto previsto dai rispettivi Statuti;
•siano dirette a promuovere iniziative politiche per richiedere i referendum previsti dalla Costituzione, dalle leggi e dagli Statuti delle regioni e delle province autonome, nonché dagli Statuti degli enti locali;
•siano finalizzate all’esercizio dei diritti di voto nell’ambito di una consultazione elettorale per la quale sia stata già fissata la data delle elezioni e l’attività propagandistica o informativa sia svolta durante il «periodo elettorale».

L’agenzia delle Entrate evidenzia che per le iniziative diverse da quelle individuate dalla risoluzione in commento, le richieste di occupazione del suolo pubblico e i relativi provvedimenti di autorizzazione, sono soggetti all’imposta di bollo fin dall’origine nella misura di 16 euro, per il combinato disposto degli articoli 3 e 4 della tariffa annessa al Dpr 642/1972.

Agenzia delle Entrate, risoluzione 56/E/2018

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