Imposte

Non solo ristori a fondo perduto: tax credit affitti per tre mesi e proroga del 770 al 30 novembre

Credito d’imposta del 60% per le locazioni e cancellazione della seconda rata Imu riguarderanno i settori più colpiti individuati dal Governo

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Non solo ristori a fondo perduto per le attività più colpite dalla nuova stretta anticontagio. Nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri del 27 ottobre (qui il testo in bozza) ci sono, tra gli altri, anche il tax credit affitti commerciali per ottobre, novembre e dicembre, la proroga della scadenza di trasmissione del modello 770/2020 per i sostituti d’imposta dal 2 al 30 novembre e camcellazione della seconda rata Imu in scadenza il 16 dicembre a un elenco di settori più esposti dopo le chiusure decise dal Dpcm in vigore dal 26 ottobre per prevenire la diffusione del coronavirus.

Tax credit affiti per gli ultimi tre mesi dell’anno
La nuova versione del tax credit affitti al 60% coprirà i mesi di ottobre, novembre e dicembre e spetterà «indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d'imposta precedente». attenzione, però. L’ambito applicato del credito d’imposta per gli affitti commerciali ai settori è delimitato ai settori individuati tra quelli più esposti dopo le chiusure e le restrizioni in vigore dal 26 ottobre. Inoltre l’agevolazione si applica nei limiti di compatibilità del Temporary framework (Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del Covid-19) della Commissione europea.

Arriva la proroga del 770
Annunciata dal viceministro al Mef, Antonio Misiani, durante il Festival organizzato dai Consulenti del lavoro, il decreto ristori contiene anche la proroga del modello 770. I sostituti d’imposta avranno un mese in più per la trasmissione telematica: la scadenza slitterà, infatti, dal 2 novembre (il 30 ottobre cade di sabato) al 30 novembre.

Esonero versamenti contributivi
Il decreto Ristori prevede contributi a fondo perduto ed esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per le aziende del settori agricolo, della pesca e dell'acquacoltura. Il provvedimento stabilisce che vengano accreditati direttamente sul conto corrente delle imprese che lo abbiano già ricevuto col decreto Rilancio, parametrandolo a una percentuale della somma già corrisposta in precedenza, il cui valore era stato determinato sulla base del calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019. Previsto poi l’esonero dal versamento dei previdenziali e assistenziali dovuti per il mese di novembre della quota a carico dei datori di lavoro, compresi i produttori di vini e di birra.

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