Professione

Per i commercialisti necessaria una revisione di scadenze e adempimenti fiscali

L'auspicio del vicepresidente Cndcec, Michele de Tavonatti, al convegno italo-tedesco di Brescia

di Alessandro Galimberti

La ripartenza del sistema industriale, e cioè più in generale del Paese, passa da una serie di interventi urgentissimi - sia di politica energetica, sia di matrice fiscale - ma prima ancora dal recupero della vocazione e della cultura industriale. Dal palco dell’hotel Vittoria di Brescia, dove si celebra la trentesima edizione del convegno italo tedesco promosso dall’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili locale, imprenditori e professionisti rilanciano i 18 punti di Confindustria per l’agenda del nuovo governo. «La situazione della filiera delle imprese della provincia bresciana, la terza per manifattura in Europa, è serissima - ha detto il presidente del Gruppo Omr, Marco Bonometti - il conto della bolletta energetica e le garanzie finanziarie richieste rischiano di essere insostenibili. Bisogna intervenire subito, sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas e liberare le rinnovabili, che hanno costi di produzione bassissimi ma prezzi di vendita parificati al mercato principale». Per l’imprenditore bresciano è urgente intervenire anche sul versante retribuzioni «abbattendo il cuneo fiscale, in questo drammatico momento storico anche a solo vantaggio dei lavoratori per aiutare le famiglie a sostenere l’impatto delle bollette, prima che questo diventi un problema sociale serio».

La crisi bellica ed energetica, con la seconda che peraltro aveva dato chiari indizi già dall’autunno 2021 - impatta su un terreno di competizione già alterato all’origine, anche all’interno dell’Unione europea per le differenti condizioni “ambientali”. Fisco e burocrazia restano fattori discriminanti e purtroppo non favorevoli per chi opera a sud delle Alpi. «La riforma fiscale non è solo e non tanto la rideterminazione delle aliquote - ha detto il vicepresidente del Cndcec, Michele de Tavonatti - ma deve essere una revisione complessiva degli adempimenti e delle scadenze che opprimono chi fa impresa». Concetti ribaditi dalla presidente dell’Ordine milanese, Marcella Caradonna , che registra le «enormi difficoltà e il disorientamento delle persone comuni e delle piccole e medie imprese in questo momento storico». Il tema dell’attrattività fiscale resta un mantra e allo stesso tempo una politica di fatto divisiva dell’Europa, ancora caratterizzata da paradisi interni, dumping e asimmetrie sparse trai 27. «Anche se da qualche tempo abbiamo perso per strada chi aveva il ”no” incorporato - ha detto l’ex membro della Commissione (Direzione fiscalità generale) Franco Roccatagliata, riferendosi alla Brexit - il cammino per un’Europa omogenea nella fiscalità è ancora lungo e passa per la revisione dei trattati fondativi».

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