Imposte

Pressing Ue sull’Italia: nuove regole Iva entro due mesi o deferimento alla Corte di giustizia

La Commissione concede all’Italia altri due mesi di tempo per completare il recepimento della direttiva 2018/1910

di Federica Micardi

La Commissione europea bacchetta l’Italia per i ritardi nel recepimento della direttiva comunitaria sull’Iva (2018/1910), che introduce l’armonizzazione e la semplificazione di determinate norme sull'Iva negli scambi tra Stati membri . Il nostro Paese non ha rispettato la scadenza del 31 dicembre 2019, data entro cui avrebbe dovuto adottare le disposizioni nazionali necessarie. Ora viene richiamato all’ordine con un parere motivato inviato il 22 settembre che prospetta il deferimento alla Corte di giustizia. Due mesi potrebbero essere sufficienti per completare l'iter di approvazione, lo schema di decreto legislativo che attua la direttiva Ue 2018/1910 (Atto 283) il 22 settembre ha ottenuto il parere favorevole della commissione Finanze e quello favorevole con rilievo della commissione Bilancio di Montecitorio. Mentre la commissione Finanze del Senato ha dato parere favorevole il 21 settembre. Ora il testo deve tornare al Consiglio dei ministri che valuterà i pareri per poi procedere all’approvazione definitiva.

La direttiva, ricorda l’Ue, fornisce chiarimenti e intende risolvere alcune situazioni che sono state trattate in modo diverso dagli Stati membri così da evitare possibili doppie imposizioni o non imposizioni e di rafforzare la certezza del diritto per le imprese. Le nuove disposizioni si basano sul principio della tassazione nello Stato membro di destinazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©