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Sport dilettantistico, ecco i contributi per piscine e impianti

Fissati termini e modalità per l’accesso ai 30 milioni di euro stanziati dal Sostegni bis

di Jessica Pettinacci e Gabriele Sepio

Pronte le regole per i contributi a fondo perduto destinati all’impiantistica di associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd). Con il Dpcm firmato dal presidente del Consiglio il 28 gennaio, sono stati fissati termini e modalità per l’accesso ai 30 milioni di euro stanziati dal Sostegni bis (articolo 10-bis Dl 73/21). Una misura che si aggiunge al novero dei finanziamenti previsti a favore delle realtà sportive, colpite dalle restrizioni legate all’emergenza. Destinatari sono le sole Asd/Ssd iscritte, alla data del 23 febbraio 2020, nel Registro Coni e affiliate a un organismo sportivo (Federazioni sportive, Discipline sportive o Enti di promozione sportiva). Stando al Dpcm, l’attività degli enti deve poi includere la gestione di impianti sportivi, specie quelli natatori (ad esempio piscine). Spetta agli enti darne riscontro allegando documentazione che attesti la gestione di una struttura sportiva a titolo di proprietà, affitto o altro negozio giuridico, oltreché una dichiarazione asseverata da un tecnico abilitato circa la conformità delle misure della piscina oggetto di contributo. A livello associativo, è poi richiesto agli enti un numero minimo di tesserati non inferiore alle 50 unità. L’affiliazione agli Organismi sportivi costituisce presupposto essenziale, posto che le istanze possono essere presentate solo per il tramite degli Organismi stessi entro i prossimi 30 giorni. Spetta, dunque, a quest’ultimi in prima battuta il controllo sulla sussistenza dei requisiti, nonché la predisposizione di un prospetto recante i dati identificativi delle Asd/Ssd beneficiarie. Ricevuta la documentazione, sarà poi il Dipartimento per lo Sport a determinare l’ammontare dei contributi per ciascun ente.