Imposte

Tasso sul credito agevolato, si ferma la tendenza al ribasso

di Alessandro Spinelli

Fa segnare un arresto a settembre la tendenza al ribasso avviatasi lo scorso mese di maggio nei valori de l tasso di riferimento per il credito agevolato ad industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industriale), la cui misura in vigore dal primo del mese si porta sul valore di 2,28%, con un incremento dello 0,05% rispetto al 2,23% mantenuto ad agosto.

Dopo il terzo ribasso consecutivo riparte pertanto la crescita nei valori del parametro, che già aveva caratterizzato l’evoluzione nella prima parte dell’anno.

Segnaliamo che, con la presente variazione, peraltro di intensità minima, il tasso di riferimento si riporta esattamente sullo stesso valore dello scorso mese di luglio.

A seguito della minima entità della attuale variazione, peraltro, gran parte dei tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferimento nazionale fanno segnare una sostanziale stabilità sui valori dello scorso mese.

Si registra una stabilità nei valori del tasso di riferimento comunitario da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione per concessione di incentivi a favore delle imprese. Il livello di questo indicatore resta infatti stabile sul valore dello 0,87%, (-0,13 tasso base maggiorato di 100 punti) con decorrenza dal 1° agosto 2017, con una flessione dello 0,03% rispetto al precedente valore dello 0,90% in vigore da maggio.

La stessa evoluzione si registra anche per il tasso di sconto comunitario dopo l’ultima modifica decisa dalla Banca centrale europea, la quale ha azzerato il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema, con validità a partire dall’operazione con regolamento 16 marzo 2016. La diminuzione del valore del parametro rispetto alla precedente misura dello 0,05% è stata dello 0,05 per cento.

Un andamento analogo a quello già riscontrato per il parametro di riferimento si ritrova anche nell’evoluzione dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici, i quali presentano anch’essi un incremento, anche in questo caso di intensità decisamente ridotta; il dato per luglio 2017 del Rendistato si fissa all’1,337%, con una variazione in aumento pari allo 0,086%, rispetto al valore di 1,251% fatto segnare a giugno.

Rammentiamo che all’andamento del Rendistato è direttamente legato il valore del tasso di riferimento, di cui rappresenta la componente variabile, unitamente al valore della commissione onnicomprensiva a favore degli istituti di credito che, al contrario, resta fissa per tutto l’anno.

Indicatori finanziari nazionali

Si segnala una inversione di tendenza per il mese di agosto anche nell’evoluzione dei valori dell’Euribor (Euro interbank offered rate); le misure medie mensili relative all’Euribor tre mesi, che rappresenta il tasso di riferimento per il mercato interbancario, si portano infatti sul valore negativo di 0,329% per l’indicatore a base 360 e 0,334% per l’indicatore a base 365, in entrambi i casi con una analoga variazione in aumento dello 0,002% rispetto ai precedenti dati di luglio.

Di intensità minima è anche la variazione che si segnala per la media mensile dell’Euribor ad un anno, i cui valori, sempre negativi, si attestano rispettivamente allo 0,156% per l’indicatore a base 360 e 0,158% per l'indicatore a base 365, con la medesima diminuzione dello 0,001% rispetto ai precedenti dati di luglio.

L’OSSERVATORIO

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