Industria 4.0, la via del bonus con l’ammodernamento del bene
1In sintesi
Alla data del 31 dicembre 2022 è venuta meno la possibilità di usufruire del credito d’imposta 4.0 in relazione ai beni “ordinari”, fatte salve le ipotesi peculiari. È comunque possibile accedere al beneficio fiscale (seppur limitatamente alla parte innovativa) qualora si effettui un intervento di revamping - questo il termine usato dal Mise - su detti beni.
Da quest’anno non opera più il credito d’imposta riconosciuto per l’acquisizione di beni strumentali materiali ed immateriali “ordinari”, vale a dire non “4.0”, fatta salva la possibilità di perfezionare l’acquisto entro il 30 novembre 2023 in presenza di determinate condizioni (come si vedrà oltre).
Un tale tipo di investimento, dunque, non è irrilevante in quanto un eventuale intervento di revamping sul bene “ordinario” può permettere di usufruire comunque dell’agevolazione fiscale in commento.
2I beni ordinari, le condizioni
Sotto il profilo temporale, sono due le condizioni cui è subordinato l’accesso al credito d’imposta ex articolo 1, comma 1055, legge di Bilancio 2021 per i beni cosiddetti ordinari (sia materiali, sia immateriali), cioè sforniti delle caratteristiche tecniche idonee a qualificarli 4.0:
• entro il 31 dicembre 2022 l’ordine di acquisto doveva risultare accettato dal venditore e doveva essere stato versato un acconto nella misura minima del 20% del costo complessivo;
• entro il 30 novembre 2023, l’investimento dovrà essere effettuato.
Nel rispetto di questo orizzonte temporale spetta un beneficio fiscale nella misura del 6%, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni per i beni “ordinari” materiali e a 1 milione per quelli “ordinari” immateriali.
Qualora tali requisiti non fossero rispettati, limitatamente ai beni ordinari risulta precluso l’accesso al credito d’imposta.
3I beni 4.0, le caratteristiche richieste
Per i beni materiali ed immateriali in possesso dei requisiti 4.0 - di cui rispettivamente agli allegati A e B alla legge di stabilità 2017 – l’agevolazione è mantenuta anche successivamente al 31 dicembre 2022.
Occorre in particolare il soddisfacimento delle 5+2 caratteristiche indicate nel citato allegato A, e quindi:
• il controllo per mezzo di Cnc (Computer numerical control) e/o Plc (Programmable logic controller);
• l’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
• l’integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
• l’interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
•la rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Il bene deve inoltre risultare in possesso di almeno due tra le seguenti caratteristiche:
• sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
• monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
• caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico);
• dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l'integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell'ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti;
• filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri con sistemi di segnalazione dell'efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o di fermare le attività di macchine e impianti.
È infine necessario che sussista il requisito dell’interconnessione al sistema informativo aziendale.