I temi di NT+Le massime di Cassazione

Accertamento, Irap, annotazioni extracontabili e conti cointestati

Le massime della Cassazione sui temi fiscali

a cura di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

Accertamento con termini doppi anche con reato prescritto o assoluzione

L’istituto del raddoppio dei termini per l’accertamento, operante presenza di violazione fiscale che impone l’obbligo di denuncia in presenza di un reato tributario, permane laddove intervenga la prescrizione del reato e/o l’archiviazione della denuncia inizialmente presentata. In tal caso si configura, infatti, un nuovo termine di decadenza, applicabile in presenza di seri indizi di reità che devono essere accertati dal giudice. A tal fine non rileva né la successiva archiviazione della denuncia né la successiva emanazione di una sentenza di condanna o di assoluzione da parte del giudice penale.

Cassazione, ordinanza 9316/2020

Rimborso Irap non automatico per l’attività di revisore dell’associato

Non esiste nessun automatismo di rimborso per l’Irap corrisposta dal singolo professionista facente parte di un’associazione professionale per l’attività svolta quale revisore legale e sindaco di società di capitali. In tal caso il professionista deve dimostrare, intanto, di avere svolto siffatti incarichi in modo individuale e poi di non aver usufruito dei benefici organizzativi derivanti dall’adesione all’associazione professionale.

Cassazione, ordinanza 9597/2020


Il margine di ricarico annotato a matita da solo non basta per la rettifica

L’antieconomicità della condotta non è provata se si basa soltanto sull’annotazione extracontabile a matita del contribuente di un ricarico presunto del 120%. In caso di suo utilizzo l’Amministrazione deve preventivamente verificare su quale percentuale delle fatture emesse risulta riscontrata perché la determinazione della percentuale di ricarico deve essere sempre coerente con la natura e le caratteristiche dei beni venduti. In caso, infine, di contestazione da parte del contribuente, il giudice tributario deve provvedere alla verifica rispetto alle contestazioni proposte nel ricorso introduttivo

Cassazione, sentenza 9901/2020


Per i flussi bancari dei conti cointestati serve provare l’omessa dichiarazione

Le movimentazioni sul conto corrente bancario cointestato non sono sufficienti per presumere lo svolgimento di attività commerciale da parte del soggetto cointestatario che non presenta dichiarazioni reddituali. Anche se il contribuente può far valere quale prova contraria il fatto di non essere l’unica persona che può operare sul conto, è necessario che l’Amministrazione dimostri che si tratti per il soggetto accertato di attività generatrici di reddito non dichiarate.

Cassazione, sentenza 9903/2020


Accertamento a tavolino anche senza contraddittorio endoprocedimentale

È legittimo l’accertamento a tavolino riferito all’Irpef anche se notificato prima del termine dilatorio dei 60 giorni. Intanto perché l’obbligo del contraddittorio endoprocedimentale riguarda soltanto gli accertamenti per Iva e altri tributi armonizzati, a patto che il contribuente enunci in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere se lo stesso contraddittorio fosse stato tempestivamente attivato dall’Amministrazione.

Cassazione, ordinanza 9987/2020