Aiuti Covid, il credito per sanificazione e Dpi non deve essere dichiarato

In base all’articolo 3, comma 1, Dm 11 dicembre 2021, i beneficiari degli aiuti di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’emergenza Covid-19, sono tenuti a presentare un’autodichiarazione nella quale attestano che l’importo complessivo degli aiuti fruiti non supera i massimali di cui alla Sezione 3.1 ovvero alla Sezione 3.12 della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C (2020) 1863 final. L’articolo 1, comma 1, del citato decreto specifica per quali aiuti di Stato è necessaria la presentazione dell’autodichiarazione in esame. Le fattispecie indicate nel quesito non rientrano in alcuna delle misure elencate dalla norma. Una conferma di tale conclusione si può trovare nella circolare 20/E/2020, laddove l’agenzia delle Entrate precisò che l’articolo 120, comma 5, Dl 34/2020 – il quale prevede il riconoscimento del credito d’imposta adeguamento ambienti di lavoro nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla citata Comunicazione della Commissione Ue 19.3.2020 C(2020) 1863 final - non si applica al tax credit sanificazione. Il quale, di conseguenza, non può essere qualificato "aiuto di Stato". Per quanto riguarda invece il concetto di “altri aiuti”, con tale espressione si intendono gli aiuti non rientranti nelle misure elencate nel richiamato Dm 11 dicembre 2021, il cui ammontare va ad aggiungersi alle misure previste dall’articolo 1, comma 1 del medesimo provvedimento. Se l'impresa ha beneficiato solo di “altri aiuti” diversi da quelli di cui alla Sezione I del quadro A, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio non va trasmessa.

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